fu come un lampo nel buio più totale.
Il rumore della metro faceva da sottofondo e poi, come in un qualunque film, la mia coda dell’occhio percepì l’irreale : La neve.
Durò un attimo, forse anche meno, se mi fosse possibile quantificarlo, ma per quell’attimo il mio occhio la vide, Milano, avvolta dalla neve.
I 31°C erano scomparsi chissà dove e la mia mente era impaurita e sconcertata : campi da gioco, palazzi, auto, la neve poggiava su ogni cosa, e il bianco senza vita regnava in quell’istante, in quella percezione d’irrealtà.
Vedevo il fiocchi accumulatisi far smuovere foglie, farle piegare per poi cadere in un volo senza vita verso il terreno cementificato, sentivo il freddo che ti entra dentro che ti spacca le ossa e fa battere i denti, sentivo le gambe rallentate dalla neve e il mio respiro piano piano creava nuvole di fumo nell’aria.
Poi tutto finì come cominciò.
fu come un lampo nel buio più totale,
tornarono i 31°C, Milano e il rumore della metro
a fare da sottofondo al dipinto di un’illusione.
Andrea (sdl)