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Pensieri

Blogger Chronicles (Part 1)

Per fortuna ho trovato un luogo dove posso scrivere la prima parte dei miei pensieri su questo viaggio, pertanto, tra foto e parole, vi lascio ciò che in questi giorni è rimasto nel mio cuore.

Ostuni (2005)

27/07 – La partenza

Come in ogni viaggio bisogna sapersi lasciare dietro la propria vita e partire.
Abbandonarla, lontana, alle pendici del nostro essere.
Così ho voluto partire, prima meta : Ostuni, la città bianca.
Quella che di notte risplende e di giorno ti acceca.
E qui, su questo treno verso bari e il sole che fa carezze ai sedili, scrivo.
Scrivo delle persone incontrate e di questo sole che tramonta abbandonandosi ai mille pensieri di chi, come me, viaggia.

Oggi ho incontrato un uomo strano, capace di usare la pietà come arma, era lì, quasi ad attenderci.
Vorrei sapere perchè alcune persone si riducano ad usare trucchi per chiedere un semplice aiuto.
Ed a roma poi, c’era paura e velocità.
La velocità di ogni stazione, di coloro che il treno lo perdono, di chi non ha più una strada o di chi, quella strada la deve prendere.
E la paura, del diverso, delle bombe, dell’uomo e della sua pazzia.
La gente sta pian piano convivendo con questo terrore, facendolo entrare nel proprio comune, diventando, a poco a poco,
terroristi di se stessi.

Ostuni (2005)

29/07 – Thinking away

Che cos’è il tradimento?
Jovanotti lo interpretò come un segnale, ed io penso di seguire la sua stessa corrente di pensiero.
Il tradimento è un segnale, il segnale della fine, dell’inizio o del passaggio di un momento, di un problema. Quale dei tre sia non è facile dirlo. Dipende da come noi (come coppia) viviamo il tradimento, e non è concesso a nessuno il potere di prevederlo.

Così, nella vita di quasi ogni persona, un giorno nasce qualcosa, anzi, più che nascere forse inizia a crescere, a farsi strada dentro la mente e i tuoi pensieri. Si inizia piano piano a nascondersi dalla luce del sole della sincerità, si inizia piano piano a saper mentire. Si impara a smettere di fidarsi, perchè si capisce che non ci si può fidare di noi stessi.
E quindi il flusso di dubbio continua, fino a sfociare in un bacio, in una carezza, in un tocco lascivo, in una notte di sesso, o in una notte e basta. Perchè bastano i pensieri per tradire.
Coloro che non lo credono sono coloro che si vogliono lasciare una via di fuga dalla realtà, quelli che non voglio ammetterlo.
Si tradisce prima con la mente, poi con il corpo. Inevitabilmente.
Poi, quella notte, quel bacio, può perdurare, e trasformarsi in ossessione e, a volte, amore. O forse era solo la passione, o la ricerca di qualcosa che ci spinse nel tradimento. La ricerca di ciò che eravamo incapaci di vedere, di ciò che eravamo incapaci di provare.
Oppure ancora era semplicemente l’innocente ebbrezza che ti dà l’alcol, che ti viene resa dal tradimento, come adrenalina ed eccitazione, come nascondersi per non essere trovati.
Il tradimento ha così tante forme, così tante definizioni, così tante opportunità, da lasciare allibiti.
Eppure, nelle sue mille forme il tradimento è e rimarra sempre un segnale, positivo o negativo a seconda dei punti di vista.

L’amore invece, rimane sempre un sentimento.
Positivo o negativo,
a seconda dei punti di vista.

S. Maria di Leuca (2005)

30/07 – 31/07 : Alla mezza

I premi sono solo dei giocattoli costosi.
Nascono come riconoscimento di qualcosa, come prova terrena di un traguardo raggiunto, e, come i giocattoli, finiscono dimenticati nel cesto della spazzatura.
Cosa rimane in fondo dei premi? passati al figlio che li terrà per rispetto del padre, ma al nipote, cosa mai importerà? E se anche vi fosse un nipote così dedito alla vita dei suoi nonni, il pronipote manterrebbe il profondo desiderio di suo padre?

Ma alla fine, davvero importa? Davvero importa essere ricordati per i premi piuttosto che per la persona? davvero preferiamo che siano le nostre azioni anteposte al nostro essere? che il nostro ricordo finisca col comporsi di mere conseguenze e non delle cause che le scatenarono?
Tutto si racchiude in questa domanda, che, tra l’altro, sfugge alla decisione dello sventurato che viene a mancare. Perchè non è la sua coscienza a decidere, ma quella di chi lo susseguirà. Di chi verrà dopo. E se nel cuore sapremo (o avremo l’arroganza di credere che sia così) di aver mantenuto limpido il pensiero del defunto, allora faremo forza perchè esso rimanga vivido, con le nostre azioni e i nostri pensieri, nelle menti di coloro a cui teniamo.

La morte non lascia scelta a chi muore, solo a chi vive.

S. Maria di Leuca (2005)

05/08 – Leaving

Sono passati ormai due giorni da quando ci fu un concerto in città. Suonavano i Negrita.
La voce del cantante, lontana dalla casa, echeggiava schiantandosi contro le pareti delle case. Echi di una singola voce che, nelle vie della città bianca, divenivano cori, cori indefiniti, incomprensibili. Di parole troppo vicine, cantate da troppo lontano.
Nella mia camera, quel giorno, si sentiva il suono ovattato del basso. La sua ritmica così morbida e delicata, la sua melodia scandiva le ore dell’inizio della notte, di quando è buio e rimani a pensare guardando sempre quel solito maledettissimo muro che ogni camera da letto ha.
Sembra quasi che il soffitto ti segua, qualunque persona tu sia, avrai sempre un soffitto.
I più poveri si possono permettere anche il cielo, mentre altri un blocco di cemento e mattoni.

Ed oggi si parte, in viaggio su una macchina un pò scassata.
Dalla puglia alla lombardia il viaggio è lungo, e si delinea un bel pò d’italia. Piano piano, uscendo dalla puglia ed entrando nel molise, si vedono le case riacquistare il tipico tetto a “V” rovesciata, in contrasto con il tetto piatto visto pochi chilometri prima. Il distacco è così visibilmente netto, ma, se si contano i chilometri, così visibilmente sottile.
Si inizia a vedere come cambiano i paesaggi, come con essi, cambi anche i sentimenti che provi. All’inizio energia, poi piano piano una invadente malinconia, fino, infine, alla felicità.

E’ bello viaggiare.

Scogli vicini alla spiaggia di Torre Pozzella (2005) [Foto editata digitalmente]

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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