E’ facile vedere, facile capire, come in questo mondo ci sia un bilancio sbagliato del sapere, dell’intelligenza, del genio.
Sebbene io creda fermamente che tutti abbiamo le stesse potenzialità, e che è spesso la nostra incapacità verso noi stessi ad impedirci di tirarle fuori, la differenza nei risultati rimane.
In qualunque campo o lavoro, ci sono le persone che dalla massa si ergono, che si distinguono, per qualità più o meno riconosciute.
Poi, ci sono coloro che dalla massa in realtà non si sono proprio spostati, ma si sono solo piazzati un bello specchio ingrandente, così che la massa lo creda più grande.
E’ di loro che voglio parlare, di loro e di come l’ignoranza li fa diventare. Ci sono persone che in un ambito possono avere meriti certi, e ci sono persone che invece i meriti li fanno apparire.
E il problema maggiore è che, soprattutto sulla rete, e nel campo informatico, è facile credere un “genio” colui che non lo è.
Una frase celebre dell’italianissimo film “Amici miei” sarebbe “Che cos’è il genio?” (poi continua, ma sono smemorato, non chiedetemela), ed il genio è superare i tempi, anticiparli, crearli. Questo è il genio.
Il genio non è uno tecnicamente bravo, non necessariamente lo deve essere. Ma è uno creativamente eccellente. Con una capacità produttiva, cioè, che surclassa la totalità delle persone del suo periodo.
Questa mia riflessione nasce da una lettura di un sito. Non farò riferimenti, in quanto è un esempio fra mille altri. Ma però vedevo come, un ragazzo (a cui non tolgo alcun merito) riceveva complimenti a sfare per una cosa così minuscola (per quanto di valore) e banale, che un tecnico qualunque vedrebbe, ed un ignorante della materia no.
Così oggi nascono i nostri “miti”. Persone senza spina e carattere, capaci di apparire e di mostrare, ma non di produrre realmente, non di innovare.
Questo è probabilmente la generalizzazione del mondo di oggi. C’è stata l’era della pietra, e le varie ere si sono susseguite. Oggi è l’era delle immagini. Domani, forse l’era del sesso (che ormai inizia a vedersi ovunque), o forse del terrore.
Spero sempre che prima o poi ci siano persone capaci di mettersi in gioco per provare a smuovere un pò questa corrente, spero sempre che ci siano, e di trovarle, prima o poi.
C’è chi dice che ormai l’arte, nel nostro tempo, sia morta.
Io credo che si sappia nascondere bene, e che i geni siano coloro che la sanno trovare.
Andrea (sdl)