Passa il tempo.
I ricordi finiscono col dissolversi, o forse col diluirsi.
Del ricordo iniziale rimane solo una soluzione sterile per coloro che non l’hanno vissuto.
Per ricordare, il mondo decide spesso di vendere la memoria.
Con gadged, rubriche televisive strappalacrime, finte emozioni regalate alla plastica ed al pulviscolo televisivo.
Così, dalla strage nasce un simbolo e non una memoria. Un’idea, forse.
Quella memoria la conservano ancora le persone che sono state capaci di non odiare. Quelle persone che hanno dedicato la loro vita a non dimenticare. Quelle persone che desiderano che il loro ricordo non venga messo in vendita, nè i loro sentimenti messi all’asta.
Così, oggi, dell’11 settembre rimane poco. Rimane nella tv, ma non è l’unica strage che c’è stata.
Rimane nel nostro pensiero, forse, per la spettacolarità e l’unicità dell’evento.
Per me, rimane uno degli avvenimenti più tristi della storia, sia per le morti avvenute allora, sia per le morti che, qualche potente, ha deciso fossero necessarie per riscattare la propria immagine.
Così, oggi, ecco cosa rimane dell’11 settembre : la delusione di non aver potuto far nulla, e di non esser stati capaci di fare nient’altro.
“Non dimenticare”
Andrea (sdl)