La fine di qualcosa non è altro che l’ultimo gradino di una scala, lunga o corta che sia, che seziona una parte della nostra vita.
E quando il nostro piede poggierà con lentezza e sentirà la consistenza del pavimento, del nuovo pavimento, dovremo scegliere di nuovo quale scala prendere, se salire o scendere, se rimanere lì in quel limbo d’indecisione.
Ed in fondo, se ci si pensa, non esiste praticamente mai una vera fine.
Le uniche fini che non consentono un continuo sono la morte e la nostra testardaggine/stupidaggine.
E forse, comunque, la morte non è proprio una fine, ma semplicemente un punto d’arrivo.
Riflettevo che c’è ancora qualcuno che crede che la pena di morte sia una soluzione.
Mi domando come sia possibile crederci ancora.
Con la pena di morte elimini la persona, non modifichi il pensiero che l’ha portata a sbagliare, non modifichi quell’etica che consideravi (erroneamente o no) giusta.
E quindi, in conclusione, non ottieni niente se non la morte di un’essere umano.
che gran guadagno…
Andrea (sdl)
