“Chi si accontenta goode, così cosììì” diceva la canzone del Liga.
Ed un significato cel’aveva : Se ti accontenti, perdi di vista il tuo arrivo, e ti concentri solo sul correre quanto ti riesce.
Ci son persone che si accontentano di trovare un lavoro e guadagnare qualche spicciolo.
Per carità, nessuna critica. E’ giusto che ognuno debba vivere come meglio crede.
Ma il mio credo non è questo, semplicemente.
Vivere una vita, per poi finire con l’accontentarsi non è il modo di viverla, è il modo di accettarla.
Accettare ciò che la vita ti dà senza troppe spese. Prendere ciò che ti viene dato ed adagiarti così, su questo. Senza fare altro.
Se uno ci pensa può anche bastare.
Un lavorettino, un pò di amici, qualche birra.
INsomma, non è una brutta vita.
FORSE un pò ripetitiva, ma può bastare, a qualcuno.
E se avevano un sogno, l’hanno perso.
Perso nel momento in cui hanno accettato questo compromesso.
C’è gente che va in australia per una donna (grande Mauro!, semmai leggerai questo blog), e c’è gente che si accontenta.
NO!
IO NO! (come dal libro omonimo)
E se c’è qualcuno che, senza accorgersene, o coscientemente, s’è accontentato, vi prego di accettare almeno il dubbio che, rischiando, forse, il cielo sarà un pò più vicino.
Andrea (sdl)