A lei son dedicate queste parole, ed ogni virgola che finora ho mai scritto era solo una nascosta descrizione di lei e lei sola. Di questa storia non sentirete forse parlare se non qui. Sarà un gemito moderato che alla notte si concede, un abbraccio o una semplice parola singhiozzata tra le mura invisibili di un telefono. Ma sono le mie parole, quelle che ho sempre scritto e che sempre scriverò.
Si scrive un pò per piacere, un pò per amore, un pò per vivere. Basta spostare i propri orizzonti e vedi nuovamente la terra.
A lei ho dedicato la mia vita, e come la mia vita sia stata sua lei ben lo sa, a lei dedico questo canto senza rime, questa prosa strozzata di un amor morto che non potrà mai più tornare e che rimarrà come azalea sul prato del mio passato.
A lei e lei sola. Perchè nessuno vorrà dimenticare, nemmeno gli sbagli, nemmeno gli errori. Tutto è stato e così rimarrà, come una piccola vita nata e morta nell’arco di qualche anno che aveva iniziato a fare il primo passo, ma è caduta senza più muoversi a terra.
Un giorno forse la scriverò questa storia. Forse per esorcizzarla, forse per regalare ad essa tutto quello che non ho potuto regalare al tempo.
E sarà una storia scritta su carta pregiata, macchiata dai sentimenti che ogni tanto mi scivoleranno sul viso.
E sarà tutto e niente, un’amore finito ed iniziato che così nasce, così muore, ma così verrà ricordato.
Come uno di quei doni che ti vengono concessi.
Come il tuo primo carpe diem.
Quello in cui speravi
davvero
che quell’attimo fosse eterno.
Andrea (sdl)
(PS : Ad esclusione di cause eccezionali, vi garantisco che questa sarà l’ultimo post che vi farò sorbire sul mio autolesionismo 🙂 )
