Non ricordavo fosse così difficile trattenere le lacrime.
Quando del baratro non c’è più nulla a trattenerti e voli nel vuoto pensavo fosse più semplice sorridere al peggio.
E invece mi trovo incatenato al mio dolore alle mie tristi verità che si chiudono davanti a me come porte senza serrature.
E seduto io a scrivere. A scrivere di me, un’altra volta. Come sempre, nuovamente, solo.
Il solito amore è finito come è cominciato. Con più memorie in fondo, ma con più peso da saper reggere.
Stringe il cuore la fine. Lo stringe fino a far uscire così tanto sangue che il corpo si stupisce nello stare ancora in piedi. E fa tremare la mani che scrivono parole su una tastiera nel silenzio di una casa che, ora più che mai, sarà vuota, tremendamente vuota.
E non ci saranno più memorie da ricordare, sono tutte già fatte, e l’album ha finito i posti e non cen’è più per nessuno.
Arriva la fine.
E stavolta mi è stato davvero difficile trattenere quel fiume di lacrime che aspetta solo me.
solo
e soltanto
me
Andrea (sdl)