Di fronte alla vita e’ facile dar partita vinta. E’ così tanta, così forte. Che sembra davvero futile anche solo provarci. Spesso le assunzioni diventano il nostro pane, ed il genere umano così lo scopriamo malvagio, infimo, oscuro.
E per cosa poi? Perchè c’è andata male qualche volta.
Sia una, sia due, siano le volte che volete.
Come possiamo arrenderci così facilmente? Come possiamo dimenticare tutte le persone che hanno pianto per noi? lasciarle chiuse nell’armadio della nostra memoria per sempre.
Dovremmo smetterla, davvero.
Iniziare a vivere senza troppe preoccupazioni, senza lasciarci sconfiggere da uno o due malesseri. Da qualunque sfortuna o maledizione. Siamo qui per vivere, non per commiserarci di fronte a ciò che non abbiamo vissuto.
E riprendere ad innamorarsi, fino a fare le cose più infantili e dolci, quelle che davvero ti riempiono il cuore. Fino a smetterla di buttar la vita su questo relativismo, su quest’incertezza.
Al diavolo tutto, e torniamo a contar le stelle, quelle che da sempre ci guardano.
Al diavolo tutto quanto, la casa, il lavoro, la faccia di bronzo, le battute e frasi di circostanza, il voto,l’auto, il bollo, le tasse, le rate, la tv, i film, i popcorn, i supermercati e le code in autostrada.
Contiamo le stelle che è meglio
Andrea (sdl)