Vorrei che non fosse così.
Vorrei che tutti potessimo parlare l’un l’altro senza voler aver per forza ragione.
Vorrei che tutti ci si domandasse “E se stessi sbagliando?” ed ascoltare per un attimo il cuore del nemico più vicino.
Vorrei che la parola nemico neanche esistesse più. Che la si usi solo verso il fato più malvagio.
Vorrei che tuttimo avessimo voglia di ascoltare, e non più di dire.
Vorrei che la lettura non fosse più un dovere per alcuni ma un desiderio.
Vorrei che tutti non fossimo più sicuri di niente. Che tutto fosse incerto.
Vorrei non averle più le certezze. Buttarle via, e smettere di costruirle o farle costruire.
Niente più castelli di carte per innegabili verità, solo i timido ed ingenuo desiderio di mettersi a confronto, parlare per capire, e non per imporre.
Vorrei poter parlare, senza dover discutere.
Dov’è il confronto? Muri contro muri non è discutere.
Dov’è? Ditemi, dov’è?