L’ultima parola

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L’ultima parola è il tocco finale. La ciliegina che manca sempre in ogni torta. L’ultima parola è il bloody mary fatto male, o quel che conta poco. L’ultima parola, in una qualunque discussione, è quella che “chiude il sipario“. Tecnicamente ognuno può averla. Ma è davvero complicato riuscire a usarla correttamente.
Spesso, nelle discussioni che coinvolgono le persone o che comunque richiedono un certo ardore nell’esposizione, l’ultima parola rappresenta lo scacco matto. O quello che ci potrebbe assomigliare.
Molte persone però la usano in queste discussioni per dimostrare (involontariamente) la loro infantilità. Per loro l’ultima parola è il segno di grandezza, di superiorità. E’ una frase vuota, senza contenuti, piena solo di una segreta rabbia e furia che neanche gli dei potrebbero comprendere.
E’ incredibile vedere come anche se cerchi di evitare di porre il tuo interlocutore in una situazione così umiliante, esso ci finisca sempre. Pare inevitabile.
Perchè fa sentire grandi poter dire l’ultima. Fa sentire completi.
Ecco il problema dell’ultima parola : E’ l’ambizione accessibile a tutti. Tutti possono averla, ma pochi possono usarla senza scadere nello squallido.
Poi vabbè, ci sarebbe anche la parola che è davvero l’ultima parola. Ma quella meno la usiamo meglio è : Addio.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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