Capita, alle volte, con un amarezza inconciliabile, che alcune persone si allontanino per sempre da noi. Che vadano in altri lidi, si spera migliori, per non tornare mai più.
Capita tutti i giorni, noi non lo vediamo, a volte qualche notizia apparente ci rende noto l’evento, ma noi siamo lì, finchè non veniamo coinvolti.
Quando una persona scompare, lascia una traccia, come una piccola lumaca. Lascia una traccia visibile in ogni persona che ha conosciuto, in ogni posto che ha toccato, in ogni parola che ha scritto.
Anche se non potrà dire altro, anche se non potrà scrivere ancora, anche se non avrà altro da fare, ha lasciato una traccia indelebile nel mondo.
Possiamo fare tante cose quando questo succede, il nostro corpo e con lui la nostra mente cercheranno spiegazioni, o faranno naufragare i nostri pensieri nell’angoscia della colpa. Perché ci dobbiamo sentire colpevoli. Perché vogliamo anche noi portare un po’ di quel peso.
Ma forse, riflettendoci, questo non è il nostro compito.
Se questa persona ci ha lasciato qualcosa, forse noi dovremmo semplicemente ricordarcene, non dimenticarlo mai. Forse dovremmo richiamare tutti i ricordi, tristi e felici, e piangere su di essi, commemorarli, imprimerli perché non svaniscano mai, affinché siano un costante prato fiorito nella nostra mente.
E una volta che quest’immensa prateria sarà coltivata, allora, solo allora, continuare la nostra strada. Non con indifferenza, non con freddezza, e non subito con un sorriso, ma con una ferma forza di volontà.
Non dobbiamo arrenderci o accontentarci del dolore. Non è questo che vorrebbero.
Quando qualcuno scompare così non vorrebbe altro che la felicità delle persone attorno. E se questo qualcuno fosse anche un parente, beh, l’ultima cosa che vorrebbe è che venga distrutta con del dolore la sua opera più bella: noi.
Quindi, se mai accadrà, dovremo tener duro. Non dimenticare, mai.
Piangere, ogni volta che vorremo.
Sorridere alla vita, ed a tutto quello che ci riserverà.
E guardare avanti, senza dimenticare tutto quello che è stato. Tutto quello che ci ha portati qui, ad essere quel che siamo. Incomparabili ed imperfetti esseri prodotti da una somma infinita di sentimenti, di amori, a volte complicati, a volte non voluti. Siamo tutti una sommatoria di persone. Che partono dai nostri genitori, ed arrivano ai nostri antenati. E noi non dobbiamo tradirli.
Perché loro vivono in noi, perché ci hanno trasmesso tutto quello che avevano: il loro amore. E tanto basta.
Andrea (sdl)