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Bullismo, e bulli

Da piccoli c’era il bullismo. Quella strana storia di bambini maltrattati da altri bambini.

Nessuno lo sapeva eppure c’era.
Nessuno lo raccontava più che altro.
C’erano quei ragazzi bruti e stupidi che se la rifacevano con i più deboli.
C’era anche chi ci si divertiva a far cose così.
Poi si cresce.
Si arriva nel periodo adolescenziale, ed il bullismo c’è ancora.
Nascosto sotto mentite spoglie ma c’è.
Ci sono le persone che vogliono schiacciarti e farti star male. Che scherzano con te pensando di ridere e ti grattugiano pian piano la corteccia.
Ci sono anche quelle buone di persone, non dimentichiamolo.
Ma qui parliamo di bullismo ora, quindi poche storie.
Quelle persone che ti provano ad estorcere la loro felicità dalla tua anima. Come se si potesse.
E a volte sono pure felici.
Poi si cresce.
Quelli che facevano i bulli diventano a volte le persone più docili del mondo. Si dispiacciono di cosa han fatto e ridono sui tempi passati. Eravamo bambini, direbbero. (Eravate cretini, direi) E intanto crescono e crescono. Diventano sensibili e capiscono che non ha senso fare così.
Ci sono i bulli anche ad età superiori ai 30 anni, ma è dura.
Generalmente lì, bulli o non bulli, rimani fregato da altre cose.
Perchè lì non importa più a nessuno chi sei o cosa fai. Non ti attaccano più per il gusto di farlo.
Se fosse solo per questo, si stancherebbero.
Ti attaccano perchè sei sulla loro strada. Sul loro lavoro.
Ed hanno indubbiamente più motivi per buttarti giù dal treno.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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