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Pensieri

Non dimentichiamo, mai.

Ci sono cose che non andrebbero dimenticate, come ci sono parole che abbiamo paura di dire, eventi che non vorremmo mai vedere.
Come Marco Paolini insegna, ma lui è solo l’ultimo di una lunga serie, in una società c’è un gruppo di persone che credono convintamente una cosa, ed un altro gruppo che crede convintamente che sia sbagliata.
Sono gruppi modesti.
Nel mezzo c’è un mondo intero di persone, brava gente, che non sanno cosa fare.

La memoria non è una parola scritta, non è una lacrima versata. Memoria non è soltanto qualcosa di statico, ma va preteso sia qualcosa di dinamico, che faccia parte del nostro vedere il mondo.
L’intero mondo non è nuovo a piccoli cambi di rotta che producono grandi conseguenze.
Sono i “finti compromessi”. Il lasciar guadagnare terreno a cose che nel loro piccolo sembrano poco dannose.
Ogni nostra vita è fatta di compromessi che ogni giorno, mestamente, accettiamo.
Non sono sbagliati, ed è grazie al compromesso che cresciamo, ma dalla memoria dobbiamo imparare a distinguerli con saggezza ed a non essere soltanto brava gente.
Perché nella vita ci saranno sempre dei problemi che offuscheranno il nostro giudizio e la rabbia, la paura, ci consiglieranno la via sbagliata.
Memoria è ricordare chi prima di noi l’ha fatto.
Per non rifarlo ancora.
Memoria è sapere che dietro ad ogni strage ci sono poche persone convinte, tante persone incerte. E dietro quelle persone incerte, un giorno, potremmo trovare il nostro volto.
Pertanto memoria è ricordare questo. Come fondamento di ogni elemento sociale. Perché memoria è sapere che la società deve crescere, non solo cambiare. Non solo modificarsi in base ad un’idea, ma modificarsi attorno alle persone, per permettere loro di vivere, di integrarsi, di acculturarsi, di crescere i propri figli.
Di non dimenticare mai la propria dignità.

Memoria è anche questo.
Non dimenticare mai la dignità della persona, anche quando ci produce irritazione o rabbia. Anche quando ci domandiamo “Dovremmo mandarli a casa”.
Dignità d’uomo. Perché è lacerando centimetri di quella spiaggia che siamo arrivati ad una delle tante macchie del passato di questa terra, non dimentichiamolo.

Potremo sempre dimostrarci intelligenti, ma avere cuore e cercare un’ideale di società che rispetti interamente l’uomo, per quanto utopico sia, è quello a cui dovremmo aspirare e che questa memoria non dovrebbe mai scordare.

Andrea (sdl)