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Notti magiche

Ci sono notti che ti ingoiano nella loro immensa solitudine, che ti trascinano in un baratro di buio da cui non vuoi più uscire.

Ieri notte è stato così, almeno per me.
Camminavo, da solo, nella mia città, verso casa mia.
Normalmente, pur essendo una cittadina piccola passa sempre qualche auto, anche a mezzanotte.
Invece, per qualche motivo, ieri sera ci furono dei “vuoti” che potevano durare anche qualche minuto.

Ed io ero lì.
In quell’arancione indefinito, che ricorda più un film dell’orrore o un qualche colore da cinema. Ero in quel film muto, dove il silenzio regnava sovrano, e stavo semplicemente camminando.
Camminavo, in quel vuoto sonoro, e l’unico rumore erano i miei passi. Io ero l’unico rumore, io ero l’unica imperfezione di quel piccolo mondo in quel minuscolo istante.

Sarà stato il silenzio, sarà stato l’arancione o un pò di malinconia, ma ho sentito pronfondamente che avrei potuto camminare tutta la notte, se mi fosse stato concesso tutto il silenzio di cui avevo bisogno.
Se avessi potuto avrei visto la mia città coperta dal crepuscolo notturno, laddove prima qualcuno giocava ora l’asfalto solo giace incontrastato a non produrre suono alcuno. E io sarei stato il giocatore di quella notte, e l’avrei conosciuta, davvero, quella notte infinita, passeggiando per questa piccola cittadina.

Ma il silenzio che cercavo ovviamente non potevo averlo, ho aperto con tristezza la porta di casa, sentendo il rumore di ogni meccanismo della serratura, assaporando il mio silenzio perduto, la mia vita alternativa persa tra i mille miei “se”.

E ho chiuso la porta.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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