Tra i detti più usati dalla storia e dalle persone c’è il detto
“Errare è umano”.
Che si traduce in un semplicissimo “Siamo uomini, si può sbagliare”.
Giustificazione o preparazione al peggio? Sinceramente non m’interessa, ma tra le cose che maggiormente si sottolineano nella vita di una persona c’è anche il fatto che, maggiore è la responsabilità, maggiore sarà la “punizione” che si dovrà subire nel caso si faccia un’errore, qualora non ci si renda conto dello sbaglio fatto e non si tenti di riparare.
Questa banale frase è alla base degli insegnamenti forniti ai bambini. CHiunque, penso, abbia più o meno ricevuto un’educazione simile. Magari in maniera più velata o con problematiche diverse, ma il succo è quello. E vi prego di non trascendere il significato della frase prendendo troppo alla lettera la parola “punizione” o prendendola in accezioni fin troppo violente.
Una punizione è un qualcosa che serve a far capire che si è sbagliato. E che ci può mettere in condizioni di riprovare di nuovo oppure no. Una punizione non è un deterrente, ma un modo per dare attenzione ad un problema, per farlo “sentire”. Per permettere al punito di comprendere le cose che non è riuscito a capire al tempo giusto.
Spesso le punizioni sono usate come deterrenti, spesso invece non vengono proprio fornite.
Ed è qui che mi domando :
Siamo tutti uomini in fondo, e ci è concesso di sbagliare, per carità, ma perchè, mi domando io, più si va in alto nella scala gerarchica fornita dalla politica e meno sono le punizioni effettuate e “sentite”?
Il problema risiede in un concetto molto semplice della legislazione in genere: a maggiori responsabilità corrisponde maggior potere. E il potere fornisce, purtroppo, alcune innegabili libertà che invece a volte sarebbe necessario ridurre.
Non sto cercando di fornire una soluzione ad un problema. Non ne ho le capacità. Sto solo cercando di mostrare un problema, in nome di tutti i morti, di tutti i torturati, di tutte le punizioni che, alcuni capi di stato, parlamentari, monarchi e quant’altro si sarebbero meritati.
Il potere acceca le menti,
sia di chi lo ottiene,
che di chi lo subisce.
Andrea (sdl)