Leggo “Castelli di rabbia” di Baricco, e mi pietrifico davanti alla sua maestria, a come utilizzi la parola per colpire ed affondare ogni angolo del tuo cuore.
Anche se, riflettendoci, stereotipa un pò troppo i suoi personaggi. ( A volte si somigliano davvero tanto )
Rifletto su ciò che ho detto, e rifletto sul fatto che tutti capiscono altro da quello che dico.
Che, ad esempio, pensare al passato non significa affogarci, ma semplicemente pensare ciò che ci va di pensare, senza limitare la propria volontà.
L’atro giorno, involontariamente, ho trovato pezzi del libro che sto scrivendo. Pezzi che non avevo trascritto e che mi ero dimenticato di avere. La cosa bella è che mi piacciono da matti, la brutta è che non ho mai tempo per scrivere per bene.
“1901. Sesso. PRIMA togliersi gli stivali, DOPO i pantaloni.”
Andrea (sdl)