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Pensieri

L’italia che vorrei

So che è egoistico e quantomai utopico, ma per oggi parlerò dell’italia che vorrei.
L’italia che vorrei ha la sua buona politica. Con i suoi partiti.
L’italia che vorrei ha gli italiani. Quelli veri. Non quelli del nord nè quelli del sud. Quelli che sanno guardare con oggettività la propria parte politica.
Ce ne sono di persone straordinare così. Sono quelle capace di criticare aspramente le persone che voterebbero. E di aprire la mente a considerazioni e valutazioni.
Sono le persone che l’italia la vogliono vivere e capire.
Per fortuna ne conosco alcune. Capaci di prendere posizioni contrastanti con la propria parte politica. Non per indecisione, non confondiamo. Ma per criticità.
Quella che molti ultimamente dimenticano. Perchè pare oramai che la politica sia solo destra o sinistra. Una volta scelto, fine della questione.
Ci sono troppe sfumature che non si possono ridurre ad una questione binaria.
Sfumature che i meno attenti non vedono, concentrati con la loro spada a combattere queste inutili guerre.
Ne leggo e ne sento di persone così. Parlano ma non ascoltano. Si lasciano cadere in critiche sterili e vuote. Luoghi comuni su luoghi comuni. Disinformazione su disinformazione.
Sono le persone che vorrei non ci fossero in italia.
Ma attenti. Non che “vorrei scomparissero” ma vorrei che tutti potessimo arrivare a questa coscienza dei propri desideri di cittadino. A volte incorriamo nell’erroneo pensiero del “cosa pensa il partito è giusto per me” o “cosa pensa l’altro partito è per forza male per me“. Sono pensieri ristretti, limitati da una visione ancor più piccola del mondo.
Poi c’è anche la questione che il cittadino difficilmente ha la visione d’insieme di un politico. Gli sfuggono molte cose. Ancor più se si informa solo dove gli fa comodo o se scredita ciò che è diverso dal suo pensiero.
Non possiamo avere l’arroganza di sapere tutto. Perchè la nostra visione è ridotta. Sappiamo poco di quanto accade veramente in politica.
Possiamo supporre, e da supposizioni discutere.
E’ sbagliato credere di sapere, ma d’altronde molti oramai pensano sia tutta lì la questione politica, e le evoluzioni per i discorsi son poche.

Chiusa questa parentesi vorrei commentare un attimo il risultato di questo referendum.
Differentemente da molti ho preferito non schierarmi con brutte immagini che appesantirebbero un blog.
Non è la propaganda che serve alla politica ma la comprensione profonda ed un confronto sincero.
Cosa che i vari “No” “Si” a giro per i blog (che non condanno, ma che nemmeno approvo) di certo non favoriscono.
E’ facile essere prevenuti una volta che si ha uno stendardo di un certo genere di fronte casa.
Tanto per chiarire sono dell’idea che la costituzione debba esser modificata, ma non in questo modo.
Critico quindi chi la vuole mantenere per sempre intatta, ma anche chi difende ciecamente una modifica dichiarata apertamente sbagliata dai creatori.
Questa costituzione spero venga modificata con la più grande maggioranza possibile, a indice del bene che dovrà produrre. Spero che non ci siano atteggiamenti di muratura nè da l’uno de nè dall’altro lato.

Di sicuro si possono fare due considerazioni :
1. “L’italia fa schifo” non è un buon modo per dimostrare la propria serietà, nè tantomeno per dimostrare il proprio livello culturale, umano, ed intellettivo.
2. Affermare che “Serviva il quorum” (Ignazio La Russa) proprio per permettere, con l’ignobile escamotage della mancanza di quorum, al No di non passare, non dimostra neanche il rispetto che si ha sia per il voto di buona parte degli italiani (che, ricordiamolo, li finanziano), sia per quella cosa chiamata costituzione. Più precisamente la parte che è rimasta intatta.

Detto questo, il dado è tratto.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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