Non sempre è come sembra

Oggi ho ritrovato un signore. E’ un signore che conosco da ormai molto tempo. Ci incrociamo per le strade di questa piccola cittadina che Montevarchi è. Scambiamo quelle due o tre parole e poi ci salutiamo, sempre con un bel sorriso sulla faccia.
No, non voglio raccontare cosa mi succede durante la giornata. Sarebbe tedioso e soprattutto inutile, per chiunque lo legga e per me.
Però è interessante raccontare una storia. Piccola o grande che sia.
Questo signore assomiglia innegabilmente ad uno dei tanti “venditori di fede” che girano per le nostre città. Alcuni sono i testimoni di geova tanto per fare un esempio. Sono quelle persone che consacrano il loro tempo libero a provare a venderti un pò della loro fede, che ne hanno sinceramente troppa ( e averne un pò di meno a volte gli farebbe bene ).
Fin qui niente di nuovo. Solo che io in genere non sopporto la mercanzia di sentimenti e quindi quella della fede. Proprio non è concepita dalla mia piccola testolina. Uno può mostrarmi tutte le cose belle che vuole ma sono io che devo decidere se sentirmi dentro tutto quanto, nessuno si deve arrogare il diritto di convincermi con parole diverse dalle mie.
Perchè la fede di questo si tratta : un’esperienza interiore.
Io non sono credente ma per me la fede è questo. Non è genetica e non si tramanda. O cel’hai o non cel’hai. Ma in entrambi casi puoi perderla o trovarla per strada, la tua strada.
Non ci possono essere altre persone che ti faranno trovare la fede. Ciò che potranno darti è solo un’immagine distorta da specchi di quella che per loro è la fede, ma così si perde tutto il significato dell’esperienza interiore ed introspettiva che un qualunque credo degno di esser chiamato tale richiede.
Ora quindi il punto è : mentre con qualunque altra persona generalmente cercherei di stroncare le loro tesi con la cattiveria di un diavolo e vorrei allontanarmi da loro per quei metodi così scorretti che utilizzano con lui non è stato così. Ed ecco la piccola storia.

Era un’estate di due anni fa quando lo conobbi. Un’estate calda come dovrebbe essere. Un bel sole al tramonto che giocava con le forme della stazione per creare stupende ombre cinesi. Io ero seduto nella sala d’aspetto. Piccola, una ventina di posti a esagerare, bar chiuso, edicola chiusa. Mi sa che era domenica. Ero ad aspettare un treno, anche se non mi ricordo dove dovevo andare. Fattostà che ero lì, e tanto bastava.
Ero seduto, nella stanza c’erano altre due o tre persone. Ad un certo punto il signore in questione intraprende uno dei tanti discorsi con una presente. Gli racconta anche lui una storia, di cosa successe ad un ragazzo : litigò con i genitori e morì senza potersi scusare.
Morale della favola? alla signora non gliene fregava davvero niente e il povero ragazzo probabilmente era a dannarsi in un dubbio aldilà. La storia era strappalacrime, veramente. Probabilmente sarà pure stata vera, in fondo questo è un mondo crudele pieno di gente crudele, anche se siamo buoni nel midollo. Però la sfiga esiste e non possiamo dire di no. Quindi ci stava come cosa. Ed è brutto pensare di avere dei conti da saldare e morire prima. Brutto, molto brutto.
Io mi alzo. Per scansare la conversazione mi metto fuori, al binario ad attendere.
Dopo qualche minuto Giuseppe (questo il suo nome) esce e mi vede.
Le opzioni erano due

  • Scappare urlando “VEDO LA GENTE MORTAAAA
  • Restare
Il mio innato lato buono decide di restare, anche perchè non mi sembrava il caso di scenate. Inizia la solita roba. Discorsi sul signore e su Gesù. Questo mi colpisce distintamente. Si parla principalmente di Gesù e non di Dio. Cosa strana ai giorni d’oggi che qualcuno si ricordi di lui. In genere c’è Dio e Dio solo. Invece questo mi parlava di Gesù. Non che la cosa fosse più piacevole, ma se non altro era di sicuro diversa dalle altre.
Almeno parlavamo di una persona, umana o divina che fosse. Ma sempre di una persona.
Mi parla e mi parla. Io gli espongo i miei modi di vedere il mondo dicendo che credo sia semplicemente importante fare del bene, non importa se il bene viene fatto in base ad un credo o no.
Il suo modo di fare non era arrogante ma bensì pesato e cordiale. Mai ipocrita. Se c’è un dono che bisogna dargli atto è quello della parola. Non tanto come contenuti quanto come espressione. Sapeva (e sa) parlare, porre il tono di voce e le parole, scandirle quanto basta perchè niente vada perduto nella trama dell’ascolto. Assolutamente ineccepibile.
Mi porge un foglio e mi dice “Qui ci sono alcuni degli insegnamenti di Gesù, sono tratti dalla Bibbia, li legga la prego quando avrà tempo
chiaramente rifiuto il foglietto dicendo che ho già la Bibbia (di cui tra l’altro ho letto con piacere l’apocalisse. ma in effetti come libro di narrativa non è un gran che. Leggerlo senza la fede è molto faticoso) ed è lì che lui si guadagna la mia stima.
Poteva continuare, dirmi di tenere quel foglio.
No invece. Sorride, come se avessi avuto chissà quale cosa e poi dice “Allora va benissimo anche quella, anzi, è perfetta“.
Non mi incita ulteriormente a leggerla ma anzi gli basta di sapere quello perchè lui senta “compiuta” la sua missione.
La bellezza di questa cosa è nel fatto che ha lasciato a me la libertà di scoprire la mia fede, senza quindi interferire in un percorso strettamente personale. E’ qui che lui si è distinto da tutti gli altri venditori di fede. Ed è questo che mi ha colpito, indipententemente dal fatto che le nostre idee discordino sul credo è di sicuro certo che non discordino sulla libertà, e questo mi basta per sapere che lui non è un ciarlatano o un mercante. E’ una persona che ha una grande fede e non la vuole imporre con violenza o ciecità sugli altri.

Questa è la storia. Semplice e concisa. Ci ritroviamo spesso, quando più quando meno. Lo trovai anche un giorno in un treno alle 4 del mattino. Lui andava al lavoro. Era sveglio come se avesse dormito 12 ore e invece ne aveva dormite quattro. Un pò lo invidio.
In fondo non sempre è come sembra, a volte si può non avere una veste ed essere più vicini a Dio di un prete, altre si può non credere ma fare molte cose più buone della Chiesa intera.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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