
Nel mio palazzo c’è un simpatico signore. E’ abbastanza anziano, ma allo stesso tempo molto spensierato.
Ogni volta che lo vedo mi mette quella strana allegria. E allora io lo saluto.
“Buongiorno buongiorno” dice.
Due volte. Mai una.
Come se volesse sottolineare che è sempre un buon giorno che non esistono giorni cattivi.
“buongiorno buongiorno”
Oggi, dopo averlo salutato mi sono messo a guardarlo un attimo. Io ero ad aspettare l’ascensore e lui era appena uscito.
Andava al suo orto.
Niente di strano fin qui no? Se non fosse che l’orto è a 5 metri da casa. e siamo in centro.
Il suo orto è nato e sta incredibilmente vivendo in una piccola conca. Lunga circa due metri e mezzo. All’inizio c’era solo sudicio lì. La gente la usava per buttarci le peggio cose. Lui invece l’ha trasformata in un orto nel mezzo al cemento.
Tra l’altro la conca è esattamente dietro ad un distributore di benzina. E’ già tanto che le piante stiano resistendo.
Quest’estate lui si è preso cura di questa sua piccola creazione. L’ha cullata ed ora è lì.
Così, inevitabilmente, mentre l’ascensore si richiudeva oltre me mi è tornata in mente una canzone che ascoltai tempo fa.
Faceva così…
E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire
ON AIR : Roberto Vecchioni – [Sogna ragazzo, sogna] – Sogna ragazzo, sogna
Andrea (sdl)