Rimane difficile non accennare ad un evento che fa smuovere 500mila persone.
Ed è ancor più complesso parlarne senza creare troppo scalpore.
Però non posso chiamarmi fuori dal commentare alcune cose che mi sono rimaste un bel pò indigeste di questo family day. Cose che mi hanno dato da pensare e che, in parte, mi hanno spaventato.
Anzitutto il nome : Family Day.
Qualcuno si provi ad immaginare americano/inglese/francese. E tirare su una manifestazione a San Francisco/Londra/Parigi, che smuove 500mila persone.
E il titolo della manifestazione : “Il giorno della famiglia”.
Vabbè che i francesi sono piuttosto patriottici, vabbè che gli americani e gli inglesi hanno la lingua più parlata, ma a nessuno di loro verrebbe mai in mente di usare termini stranieri per indicare una manifestazione locale.
E vabbè. Passi pure. Alla fin fine criticare il nome, il simbolo, è solo una questione di purismo. Null’altro.
Il vero problema secondo me è il fanatismo e la strumentalizzazione.
Ora, per la seconda c’è poco da fare. Qualunque manifestazione gode, suo malgrado, di un pò di strumentalizzazione. Non possiamo fare finta che non ci sia, ma neanche metterci le mani nei capelli per questo. E’ un dato di fatto che va accettato e compreso. Fa parte del gioco, diciamo così.
Il vero problema è il fanatismo.
Fanatismo che, in certe manifestazioni, è più presente che in altre. Non tanto per il tema, quanto proprio per “Lo spunto con il quale ci si muove”.
Faccio un semplice esempio : immaginate di fare una manifestazione per la mamma.
Mi pare palese che l’adesione, almeno mentale, sarebbe quantomai alta. Ora, la mia domanda è : Ha senso?
Manifestare, dal mio punto di vista, serve a far individuare dei problemi, a sottolineare questioni, giusto? Questioni che ci toccano in prima persona, direttamente. O, in altri casi, la manifestazione serve a consolidare un’idea, ma un’idea che però permetta tale consolidazione. Riprendendo l’esempio della mamma (che fa gola a molti politici) : dire “W la mamma” è far felici tutte le parti. C’è bisogno di scriverlo? Tutti lo sanno già.
Ora. Analizzando la questione del family day emergono molte questioni. Anzitutto il fatto che, molte persone non vanno al family dai “Per” ma “Contro“. Contro i dico (su, gli intervistati in tv sono fin troppo politically correct. non illudiamoci), e per affermare una concezione totalmente monolitica delle loro idee.
Sono poi sicuro che vi siano persone che andrebbero al “Mamma day” solo per dire viva la mamma. La cosa mi rende felice, mi fa sorridere, ma non mi distoglie dal problema, perchè sono altrettanto sicuro che le persone non vadano al family day solo per affermare valori a loro scontati. Ma per sostenere una questione che li intimorisce.
Negli ultimi tempi, nella politica italiana, hanno fatto capolino delle evenienze che hanno spaventato alcune classi di persone. I dico, le coppie di fatto, sono una realtà estranea alla storia (scritta) dell’italia. E pertanto creano scompiglio e timore.
Tornando un attimo indietro del discorso e riallacciandomi al contesto del coinvolgimento personale mi vengono spontanee alcune domande :
I dico, distruggono la tua visione della famiglia? I dico disgregano la tua famiglia? I dico, danneggiano la famiglia? I dico modificano il tuatuo pensiero?
Si sono fatte molte manifestazioni negli ultimi tempi. Contro la mafia (da chi la mafia l’ha subita), contro la droga, contro le morti bianche, contro le tasse, per il divorzio, per berlusconi (Da chi berlusconi l’ha apprezzato). Insomma, erano tutte manifestazioni, come ho detto, dove la gente andava perchè coinvolta in prima persona dai problemi.
Osservando invece questo family dai vedo gente che va per sostenere la negazione di diritti ad altri.
Negazione di diritti altrui.
Secondo me dovremmo soffermarci un attimo sulla rabbia che questo ci provocherebbe personalmente. Ma soprattutto, al di là di una questione individuale, ritengo assurda una manifestazione atta a negare diritti (e ribadisco. Sono consapevole di fare una generalizzazione) riguardanti cose che non ci possono influenzare direttamente (parlo dei manifestanti).
Soprattutto mi sono soffermato un attimo a pensare a come sarebbe stata interpretata una manifestazione di questo tipo, ma con tematiche diverse, se affrontata in paesi esteri.
La paura degli extracomunitari che si sta pian piano sviluppando sono sicuro porterebbe a frasi scontate, e a etichettare immeditamente tale manifestazione con cattiveria e senza pietà.
Almeno metà italia lo farebbe.
O forse 500mila…
Andrea (sdl)