Atrofizzati senza vita

C’è stato un tempo dove un prato bastava a renderti felice. Un tempo dove l’erba alta era la tua playstation, e le tue gambe il gioco per correre via.
Oggi invece siamo diventati incapaci. Incapaci di correre. Di sentire l’erba che ci lascia una sensibile scia di tenerezza tra le gambe.
Incapaci di ridere. Siamo atrofizzati.
Passiamo metà del tempo in auto, l’altra metà seduti, e l’ultima metà a dormire. E ci sembra che il tempo non basti mai.
Com’è che abbiamo dimenticato tutto questo? Dovremmo fare qualcosa. Dovremmo smetterla con tutte queste paure. Le paure del nostro secolo sono della nostra mente. Sono quello il cancro che ci consuma. E noi non vogliamo combattere. Ma dove abbiamo messo i campi di prato? un pallone e una corsa.
E non sto parlando della partitina domenicale, sia chiaro. Parlo proprio di correre una volta e per sempre.
E’ il lavoro a toglierci quel senso di essere bambini?
Dobbiamo combatterlo, dobbiamo affrontarlo.

Sento che ho bisogno di cambiare il mondo, un pezzettino alla volta. E cambiare me. Sento che dobbiamo tutti correre nei prati senza scarpe nè paura. E vedere il cielo attraverso i fili sottili d’erba fresca che chiama il nostro nome fischiando nel vento.
Abbiamo bisogno di questo e molto altro, per andare avanti.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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