C’è una distinzione sostanziale nella vita umana.
Gli eroi, e gli impiegati.
I ricchi non li inserisco in quanto personaggi al di fuori di qualsiasi contesto fiabesco o narrativo.
Ecco, in queste due figure si racchiude uno dei più grandi scontri interiori che noi possiamo mai avere, uno scontro silenziono, a volte invisibile, ma che però ha risvolti tremendi nella vita di tutti i giorni.
Già, perchè tutto quello che noi facciamo ha un peso, un peso ben preciso e definito. Questo peso, purtroppo varia dalla persona a cui indiriziamo le nostre azioni. Il risultato è la separazione tra l’eroe ed l’impiegato.
L’eroe è il personaggio eclatante, che sa volare e sembra saper far miracoli (ma ricordate: i nemici sono sempre uno per episodio). L’impiegato è colui che fa sforzi sovrumani ma invisibile agli occhi altrui. Eccolo là il vero problema: l’eroe è l’impiegato, e non l’uomo volante.
Certe azioni eclatanti a volte fanno perdere un contatto necessario con il reale. Guardando film di holliwood oramai siamo abituati alle azioni da principe e principessa, quand’invece la lotta va fatta nella vita di tutti i giorni, in quelle cose che non si possono raccontare in nessun film.
Ecco perchè l’impiegato è un eroe. Perchè lavora 15 ore al giorno, perchè si distrugge per la propria famiglia, perchè ha sacrificato senza farne vanto.
E’ l’umiltà che dovremmo premiare. L’umiltà di persone così, e non l’arroganza di chi, volando sopra un grattacielo, dice di poter salvare il mondo.
Gli eroi, e gli impiegati.
I ricchi non li inserisco in quanto personaggi al di fuori di qualsiasi contesto fiabesco o narrativo.
Ecco, in queste due figure si racchiude uno dei più grandi scontri interiori che noi possiamo mai avere, uno scontro silenziono, a volte invisibile, ma che però ha risvolti tremendi nella vita di tutti i giorni.
Già, perchè tutto quello che noi facciamo ha un peso, un peso ben preciso e definito. Questo peso, purtroppo varia dalla persona a cui indiriziamo le nostre azioni. Il risultato è la separazione tra l’eroe ed l’impiegato.
L’eroe è il personaggio eclatante, che sa volare e sembra saper far miracoli (ma ricordate: i nemici sono sempre uno per episodio). L’impiegato è colui che fa sforzi sovrumani ma invisibile agli occhi altrui. Eccolo là il vero problema: l’eroe è l’impiegato, e non l’uomo volante.
Certe azioni eclatanti a volte fanno perdere un contatto necessario con il reale. Guardando film di holliwood oramai siamo abituati alle azioni da principe e principessa, quand’invece la lotta va fatta nella vita di tutti i giorni, in quelle cose che non si possono raccontare in nessun film.
Ecco perchè l’impiegato è un eroe. Perchè lavora 15 ore al giorno, perchè si distrugge per la propria famiglia, perchè ha sacrificato senza farne vanto.
E’ l’umiltà che dovremmo premiare. L’umiltà di persone così, e non l’arroganza di chi, volando sopra un grattacielo, dice di poter salvare il mondo.
Andrea (sdl)
[ Scrittura Cooperativa V2– Nuovo racconto! : Ora di lezione]