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Indizi – Racconto 11 – La centrale

Thorpe Marsh power station 1
immagine appartenente al rispettivo autore (Photography King su flickr)

Questo racconto fa parte di una serie di racconti ispirati da “indizi” dettati dai commentatori del blog.
Il commentatore che ha ispirato il racconto è Spike con le parole: “Bonsai,solitudine,rinascita”

Inoltre, questo racconto è uno dei racconti più LUUUUNGHI che ho scritto.
Quindi armatevi di pazienza e godetevelo
(cliccando su “Continua a leggere, se siete in home!) 

La centrale

Di notte, quando le luci si spegnevano, nella pianura rimaneva acceso un punto. Una capocchia di spillo fatta solo da luci bianche, fintamente alogene, chimiche nella loro forma.
La pianura era vuota, e la si poteva vedere bene di notte, perchè era piatta, come l’acqua di un lago, infinita, come il mare.
E dentro quel mare di terra c’era solo un peschereccio, solitario, a pescar di notte, o forse a pescar la notte. Da dove abitavo si vedeva solo una luce. Fioca. Ma ciononostante ben distinta, di quella che al tempo chiamavamo “La donna di ferro”.
E poi c’era quel ronzio.