Immaginatevi un mondo senza moltiplicazioni. Dove tutto è numerabile ma nessuno si preoccupa di contarlo. Dove prendi e vai. Nessun blocco stradale, nessun blocco mentale.
E la lingua sarà uguale ma diversa, perchè quella del cuore non si può mettere per iscritto. E tutti non ci capiremo un cazzo e avremo capito tutto di noi. Così anche se saremo tutti in pesante disaccordo nessuna guerra sarà necessaria perchè comprenderemo le nostre diversità. E se qualcun’altro avrà qualcosa di diverso da noi lo invidieremo ma senza violenza. Perchè vorremmo apprendere da lui.
Finiremmo col tornare bambini, non quelli di oggi, nè quelli di ieri. I bambini di quelli che dormono e sognano. Dai sogni innocenti e puri. Dove vince sempre il bene.
E il male che fine farà? Si limiterà a divenire una presenza su un martello che schiaccia un dito. Nulla più. E gli urli saranno di dolore, a volte, di gioia altre (quando prendi il chiodo).
E la smetteremo di avere paura dei colori della pelle e delle parole che non capiamo, la smetteremo di temere ogni zaino non di marca, la smetteremo di temere la gente vestita strana e con lo sguardo meno solare (perchè, quando siamo incazzati, facciamo più paura noi), la smetteremo di aver paura delle incomprensioni e delle differenze. E ci sarà gioia in esse, quella gioia che rende ogni caratteristica unica e inimitabile ed ogni uguaglianza coincidenza fatata del destino.
Perchè gli errori li sappiamo fare tutti, è perdonarli che risulta un pò più difficile.
Buon 2 giugno a tutti.
Andrea (sdl)