Dreamers of the world

Non sono Steve Jobs. E ammetto che non mi dispiacerebbe avere anche solo una briciola del suo carisma. Ma però mi piacerebbe dedicare un pensiero. A tutte le persone.
Jobs diceva “Stay Hungry, Stay Foolish, tratto da una serie di libri dei suoi tempi di giovane ragazzo.
Stay hungry : Siate affamati.
Stay Foolish : Siate folli.
Qual’è il significato racchiuso in entrambe le due cose?
La prima è che non bisogna mai sentirsi sazi delle proprie conquiste. Non bisogna mai fermarci (gli scout direbbero “é la strada di chi arriva e arriva per partire”).
La seconda analizza il modo in cui non dobbiamo fermarci.
Serve un pizzico di follia per credere in certe cose. La follia che viene annientata da abitudini e costumi, da regole insensate, gabbie di timore che la società ci impone.
Tutti possiamo riuscire. Chi meglio chi peggio, ma possiamo. Dobbiamo solo imparare a guardare da altri punti di vista. A vedere i tramonti dal cielo e non dalla terra. E a pensare come sono le stelle, senza poterle vedere.
Ognuno ha in se la potenzialità per divenire un nuovo genio. Solo che noi crediamo di non averla. E ci adattiamo a quest’ambiente. L’essere umano ha questa capacità : adattamento.
Ma se ci adattiamo in una falsità? Perdiamo lo speciale che c’è in noi, e diventiamo semplicemente persone che esistono per fermarsi e restare lì.
E’ davvero questo che vogliamo? C’è sempre tempo, a qualunque età, per imparare. Anche se è vero che la maggiore creatività si ha da giovani.
Il motivo?
Si è foolish.
La follia è una caratteristica determinante della gioventù, quando i clichè della vita comune non sono ancora entrati nel modo di pensare la mente è maggiormente slegata da queste convinzioni.
Viviamo nella società dei miracoli e c’è gente che finisce col credere anche in cose opposte.
Tipo quelli che credono si possa fare soldi dal niente. Certo è possibile, ma non è “potenzialmente facile”. Non è nella nostra potenza. E’ spesso la fortuna a far cose così. Ed è davvero bello “saper guadagnare soldi”? E’ un numero in crescita. Numero utile, certo, ma numero rimane.
Non crei, non produci, non ti senti autore di niente, firmi le tue carte e basta. Ecco la tua ricchezza. Una ricchezza che non è stata prodotta da te. Che cosa hai innovato? nulla, perchè i soldi distruggono la creatività. Lo spirito non ha bisogno di soldi per esistere e anzi, è nelle difficoltà che si sente stimolato. Viceversa noi li necessitiamo per poter andare avanti. E questi servono di sicuro. Ma non bisogna vederli come un mezzo necessario per realizzare certe cose.
La vera pazzia è riuscire a fare cose senza limiti.
Lì nasce il genio. Ed è un genio che esiste in ogni essere umano.
Poi c’è anche altro.
Ad esempio col crescere si diventa insensibili, oltre che bloccati a livello creativo (non sempre, sia chiaro).
Sapevate che i bambini sono molto reattivi ai sorrisi?
Fate un bel sorriso, sincero ad un bambino. Cosa succede? Vi sorriderà.
Fatelo ad un adulto. Cosa succede? Vi prenderà per pazzo.
Già che motivo c’è per sorridere? cazzo ho da pensare al mio lavoro alla mia famiglia etc etc etc.
Perchè, non si può sorridere pur affrontanto le difficoltà della vita? Cosa ce lo nega? Cosa viene bloccato nella crescita per impedirci tutto ciò?
sia chiaro. Probabilmente un 20enne reagirebbe come un adulto. Il motivo? Penso che ultimamente siano sempre di meno le persone svincolate dal pensiero nonmorale della società. Quel pensiero che condiziona l’individuo.
Siamo sempre troppo sul “devi/non-devi” e non sul “impara“. L’imparare sta perdendo di significato, si va scomponendo fino a scomparire nella storia. Non c’è più voglia di imparare e creare. Almeno per quanto mi è concesso vedere nel mio ambito. Non c’è stimolo a farlo.
Ogni qualvolta qualcuno mi dice “tutto è già stato inventato” mi sento morire dentro. Come si fa ad avere una disillusione così forte sul futuro? Il futuro è ciò che “sarà”, come si fa a credere che non esista? Dire “tutto è già stato inventato” equivale a fermarsi. Stop. Punto. Prendi il tuo stipendo e torna casa.
Ma vogliamo questo?
Non ci sentiremmo estasiati dall’invenzione del microonde, se fossimo un pò di anni indietro? Si vero? Oppure un nuovo stile musicale, un libro particolare. Cosa c’è di strano nel creare?
Perchè crediamo che tutto finisca qui?
Perchè la resa è più facile della lotta? Perchè vogliamo semplicemente accontentarci? per poi ammirare chi non si è accontentato?

Mai arrendersi.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.