18 secondi prima dell’alba. Ricorda un pò quando sei prima dell’eclisse.
Ancora è tutto immerso nel silenzio. Non fiatano neanche le foglie cadenti e gli uccellini attendono.
Tutto in silenzio.
I secondi li conti in quei momenti. E tutti sono a prendere aria. Una bella boccata per poi scaricarla tutta insieme in un bellissimo urlo contemplatorio.
18 secondi. Sono niente. Sono quell’attimo di vita prima poco dopo il precedente.
Magari hai ancora le labbra con un bacio sopra, ti giri e sai che tra 18 maledetti secondi da quel lato apparirà la luce.
Ora è solo chiarore, dopo sarà luce.
Se non sei solo proverai a stringere la mano o a baciare.
Se sei solo proverai a guardare senza piangere. E’ difficile evitarlo in alcuni casi.
Dire Straits – Romeo and Juliet.
Potrebbe essere un buon esempio.
Come si fa a far piangere con una canzone che canti?
Bella domanda.
Forse sono i flashback della nostra vita a farci affezionare.
Eppure, quella storia. Shakespeare c’ha azzeccato, e Knopfler c’ha preso quanto lui.
L’alba è vicina, signori miei.
Accoglietela aprendo le braccia.
Andrea (sdl)
ps : l’immagine c’è. solo che il sito che la mantiene attualmente è un attimo in manutenzione. Ritornate a leggerlo se non la vedete