C’è sempre qualcosa da raccontare

C’è sempre qualcosa da raccontare. A chi parte e a chi resta. A chi scompare.
Che le parole le ha perse ma non ricorda dove.
C’è sempre un pò del nostro tempo che può finire in parole o pensieri. Per chi ora non ci può stare vicino, per chi ora è lontano.
Magari ci potrà soltanto guardare dall’alto oppure il nostro numero comparirà in una sequenza disordinata di caratteri su un display di un cellulare.
Forse la nostra memoria sarà impressa così. Digitalmente.
O forse no.
Le persone vanno e vengono, dicono.
Ma quando vanno non sai mai per quanto, e a volte neanche dove. Semplicemente scompaiono. E vorresti abbracciarle, ma non sono più là.
Amici amiche, ragazzi e ragazze.
Amori non confessati, amori non ricambiati.
Amori e amicizie che comunque hanno tracciato disegni unendo i puntini delle stelle.
A volte neanche te ne rendi conto ma il disegno c’era.
Te ne accorgi dopo. Quando è troppo tardi per tornare indietro.

E’ normale guardare indietro. Un pò per ricordarsi che percorso si è preso. Un pò per non dimenticare tutti quei volti. Tutte quelle facce.
Ce ne sono una marea, qui, là, ovunque.
Nelle foto che ci ritraggono c’è sempre un piccolo pezzo di noi. Piccolino piccolino, tanto per assaggiare.
E se non è nelle foto sarà altrove.
C’è la persona che ti vuole bene ma che decide di non farsi viva.
C’è l’amico che non ha la forza di parlare e l’amico che non ha la forza di reagire.
C’è chi non sa come gestirsi la propria vita.
C’è chi ha paura. Ma quello un pò tutti.
C’è chi deve ancora capire cosa lo fa star male. E chi deve imparare a tollerare.
C’è chi ha perso la forza di lottare e chi la notte non dorme.

Così, quando uno ci ripensa gli sale addosso quella malinconia che oramai conosce bene. E piano piano ogni volto inizia a riaffiorare. E con essi ogni storia.
E con le storie un racconto. Di quelli che partono con “C’era una volta“.
C’era il mare di san blas, c’era la sabbia, c’erano i giochi.
Uno si guarda indietro e dice :
C’è sempre qualcosa da raccontare.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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