Se c’è una cosa che non vorremmo mai dimostrare è che sbagliamo. Ci piacerebbe avere quella forza e quella certezza che non sbaglieremo, ma non è così.
E’ incredibile ma vero. Preferiremmo denudarci piuttosto che ammettere un errore. A meno che l’ammissione non sia di per se poco importante.
Quando servirà, cercheremo in tutti i modi di fuggire dalle nostre responsabilità. Nessuno escluso. E non c’è buon proposito che regga. Falliremo e basta.
Il vero problema è che ci fa paura il modo in cui quell’apertura verrà usata. Ammettere un errore somiglia molto all’abbassare le difese. Anzi. Ne è l’essenza.
E’ la resa consapevole. Una delle poche rese ben accette dalla mia piccola mente malata.
Ma in quell’attimo noi siamo vulnerabili ad ogni accanimento. Per questo ci spaventa. Come ci può spaventare il fatto che, avendo sbagliato, la nostra reputazione venga a mancare.
Venga a mancare, cioè, quel castello di carte che gli altri hanno costruito a immagine e poca somiglianza della nostra persona con tutto lo spirito santo che si trovavano per le mani.
Che di per se sarebbe anche un pò assurdo che ci preoccupiamo di disilludere un’illusione. Ma alla fine questo è quello che capita.
Ma poi, se uno ci fa caso, si rende conto che ammettere apertamente lo sbaglio (apertamente è ben diverso da passivamente.) ci farà stare tra l’altro meglio.
Non c’è assolutamente niente di male. Non dobbiamo confermare la nostra purezza d’animo ogni istante. Nè le nostre teorie eccessive sull’universo. Nè la nostra competenza. Siamo noi, possiamo sbagliare ed è giusto ammetterlo.
Perchè saper ammettere gli errori è la prima parte di un qualunque rapporto. Sia esso di amicizia o di amore. L’errore rappresenta la nostra bellezza. Farà sorridere a volte, indiavolare altre. E’ ciò che ci rende umani (beh, sotto questo punto di vista allora Windows è il sistema operativo più umano della storia…) e che ci rende stupendi.
Quella parte di noi che cade e dice “cavoli, non so ancora camminare” e che si rialza di volta in volta. Quella parte che impara e impara e impara. Perchè sa di non essere ancora dove vorrebbe.
Ogni nostra crescita parte dai nostri errori, e prima ancora da noi stessi.
Ma se non facciamo errori allora non potremmo mai crescere. Per questo è importante ammetterli senza preoccuparsi.
Anche per pensare a tutto il resto.
Dopotutto la vita non è fatta di errori.
Andrea (sdl)