Guardavo immobile il riflesso rossastro delle auto su di me. Dentro quel colore c’era tutto il buio che temevo. Quello che tutti nascondiamo.
Che per la prima volta nella mia vita mi ha pietrificato ogni muscolo.
E non erano gli occhi nè la timidezza, ma la paura.
Di me, e di quel male che affligge ognuno. Della sfiducia, delle bugie, della mancanza di forza di volontà o di forza interiore.
Di queste cose ho avuto paura più di ogni altra cosa.
Scoprire che le tue parole erano solo uno scarabeo malriuscito.
E così rimanere immobili. Che ancora il tempo per leggere altri blog non l’ho trovato. Che un’esame mi sta rubando mezza vita. E che ora ho scoperto che sono stato incapace di trovare la forza di illuminare una semplice cantina.
Che per la prima volta nella mia vita mi ha pietrificato ogni muscolo.
E non erano gli occhi nè la timidezza, ma la paura.
Di me, e di quel male che affligge ognuno. Della sfiducia, delle bugie, della mancanza di forza di volontà o di forza interiore.
Di queste cose ho avuto paura più di ogni altra cosa.
Scoprire che le tue parole erano solo uno scarabeo malriuscito.
E così rimanere immobili. Che ancora il tempo per leggere altri blog non l’ho trovato. Che un’esame mi sta rubando mezza vita. E che ora ho scoperto che sono stato incapace di trovare la forza di illuminare una semplice cantina.
Uno si guarda indietro e poi si guarda avanti. Capisce che stando nel mezzo può solo peggiorare. Così dobbiamo camminare, di nuovo. Non per gli altri ma per noi. Non per ciò che ci viene detto, ma per ciò che vogliamo divenire.
Perchè nel futuro c’è l’unica variabile che può far cambiare qualcosa : noi.
Andrea (sdl)