
Le prime sono le parole. Come sempre in ogni parte della mia vita.
Parole scritte su fogli, su documenti digitali, o su qualche cellulare. Parole che vorrei non dimenticare mai. Parole che non vorrei perdere. Ma che con il tempo sfumano nella memoria.
Dopo ci sono gli abbracci. Seguono sempre le parole. Spesso un abbraccio è solo il finale perfetto per un film che inizia a parole e che non può concludersi altrimenti. Un buon abbraccio. Si.
La parte difficile in genere arriva con gli occhi. Gli occhi non li puoi gestire come tutte le altre cose. Certi occhi ti tagliano l’anima a metà. E tu non riesci mai a capire quale delle due parti sei. Dimenticando, ovviamente, che sei entrambe.
La lista può aumentare. Per strada si aggiungono ogni volta nuove cose.
A volte sono bigliettini dedicati, alle volte scritte sul cielo. Non sai mai cosa trovare.
Alle volte sono anche i capelli, o degli indumenti.
Quando li vedi sorridi, e ti senti sciogliere un pò il cuore.
Tutti i ricordi, veri o reali, è sempre dura metterli via. Senza perderli però. Lasciarli al loro tempo. La loro epoca, il loro periodo.
Il passato non può vivere nel futuro. E se poi vogliamo esser pignoli dobbiamo anche star dietro al presente.
Il passato è un qualcosa che ti rimarrà nel cuore. Come tutte le cose che ti hanno costruito, mentre camminavi per strada con degli amici, o mentre sognavi chissà cosa abbracciato ad una ragazza. Alle volte sono le parole di conforto di chi c’era a non essere dimenticate. Alle volte quel “ti amo” così doloroso che poi avrai paura a dire di nuovo. Alle volte invece saranno solo le buone serate tra amici, o tra amanti. Quelle dove esci in un pub, o la cenetta romantica.
Si mettono piano piano sul baratro del tuo cuore per gettarsi, per poi fermarsi a mezzaria.
Parole scritte su fogli, su documenti digitali, o su qualche cellulare. Parole che vorrei non dimenticare mai. Parole che non vorrei perdere. Ma che con il tempo sfumano nella memoria.
Dopo ci sono gli abbracci. Seguono sempre le parole. Spesso un abbraccio è solo il finale perfetto per un film che inizia a parole e che non può concludersi altrimenti. Un buon abbraccio. Si.
La parte difficile in genere arriva con gli occhi. Gli occhi non li puoi gestire come tutte le altre cose. Certi occhi ti tagliano l’anima a metà. E tu non riesci mai a capire quale delle due parti sei. Dimenticando, ovviamente, che sei entrambe.
La lista può aumentare. Per strada si aggiungono ogni volta nuove cose.
A volte sono bigliettini dedicati, alle volte scritte sul cielo. Non sai mai cosa trovare.
Alle volte sono anche i capelli, o degli indumenti.
Quando li vedi sorridi, e ti senti sciogliere un pò il cuore.
Tutti i ricordi, veri o reali, è sempre dura metterli via. Senza perderli però. Lasciarli al loro tempo. La loro epoca, il loro periodo.
Il passato non può vivere nel futuro. E se poi vogliamo esser pignoli dobbiamo anche star dietro al presente.
Il passato è un qualcosa che ti rimarrà nel cuore. Come tutte le cose che ti hanno costruito, mentre camminavi per strada con degli amici, o mentre sognavi chissà cosa abbracciato ad una ragazza. Alle volte sono le parole di conforto di chi c’era a non essere dimenticate. Alle volte quel “ti amo” così doloroso che poi avrai paura a dire di nuovo. Alle volte invece saranno solo le buone serate tra amici, o tra amanti. Quelle dove esci in un pub, o la cenetta romantica.
Si mettono piano piano sul baratro del tuo cuore per gettarsi, per poi fermarsi a mezzaria.
Perchè non bisogna dimenticare per vivere.
Ma bisogna ricordare per non morire.
ON AIR : Ligabue – [ Sopravvissuti e sopravviventi ] – Ho messo via
Andrea (sdl)