Sulle note e sotto le notti quando la luna non ricorda il suo nome possiamo solo cercare la luce che allora più che mai ci cambiò la vita.
Sopra l’istante sospeso nel tempo assaporiamo l’ultimo attimo prima della chiusura del bar, il sorseggio silenzioso del whisky che ci fa dimenticare e la lampada della strada che ancora si spegne in arancione sui passanti.
Mentre il bar chiude si chiudono le porte, usciamo senza direzione ed alle volte guardando il cielo cerchiamo la presenza di qualcuno che ci confermi che va bene così.
Ma allora, solo allora, il no secco delle auto che passano ci risveglia dal torpore dell’alcol. Allora, solo allora, tocchiamo il fondo con la mano, mentre alcune lacrime che il giorno dopo non saremo capaci di ricordare cadono giù.
E ci compatisce il mondo, compatisce tutti coloro che, a metà del bicchiere mezzo vuoto, lasciano perdere la loro vita.
E quindi cerchiamo di nuovo qualche conferma, qualche risoluzione. Senza poter stringere la mano di nessuno volgiamo di nuovo lo sguardo verso l’orsa maggiore che sembra quasi possa parlare e dirci: No, non va bene così.
Andrea (sdl)