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Can’t sleep

“I want you to know I can’t sleep anymore
By the nights
By the nights
Day after day I want you to say
That you’re mine
You are mine”

Pain Of Salvation – Second Love

Quante sono state le notti dove nessuno di noi ha dormito?

Quante se ne contano, di quelle maledette notti insonni, di quelle notti passate a piangere, a raggomitolarci in un letto?
Personalmente ne ho passate molte, ma ogni volta che ci rifletto giungo all’infame conclusione di aver sofferto probabilmente meno di molta altra gente.
Mi domando cosa dovrei fare per capire meglio le altre persone, per aiutarle, ma la risposta non c’è e non si può trovare, c’è un limite invalicabile tra le persone, un muro che non siamo capaci di superare, un muro di Berlino del cuore, dove si spara a vista.

Eppure, eppure ci sarà qualcosa, mi domando.
La felicità, ognuno ha il diritto di averla, almeno di assaggiarla, eppure ci sono persone che non si accorgono di un cielo blu la mattina, ci sono persone che camminano nella nebbia nonostante l’aria tersa e limpida, ed io, io non posso fare niente, posso solo influenzare leggermente il corso dei loro pensieri.

“Siamo tutti protagonisti di contorno, nella vita degli altri” diceva un libro.

Forse è vero, ma non me ne capacito. L’essere in un periodo positivo pur sapendo che molti altri soffrono, è tremendo per certi versi.

“I want you to know I can’t sleep anymore
By the nights
By the nights
Day after day I want you to say
That you’re mine
You are mine”

Vado nel mio letto, a ricoprirmi di quelle solite coperte, in cui un tempo ho pianto, un tempo volevo morire, un tempo volevo non risvegliarmi.
A conti fatti è solo un’effusione della mia ipocrisia forse,
ma non voglio smettere di credere che si possa aiutare gli altri

nonostante tutto.

‘notte a tutti

Andrea (sdl)

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Pensieri

Notti magiche

Ci sono notti che ti ingoiano nella loro immensa solitudine, che ti trascinano in un baratro di buio da cui non vuoi più uscire.

Ieri notte è stato così, almeno per me.
Camminavo, da solo, nella mia città, verso casa mia.
Normalmente, pur essendo una cittadina piccola passa sempre qualche auto, anche a mezzanotte.
Invece, per qualche motivo, ieri sera ci furono dei “vuoti” che potevano durare anche qualche minuto.

Ed io ero lì.
In quell’arancione indefinito, che ricorda più un film dell’orrore o un qualche colore da cinema. Ero in quel film muto, dove il silenzio regnava sovrano, e stavo semplicemente camminando.
Camminavo, in quel vuoto sonoro, e l’unico rumore erano i miei passi. Io ero l’unico rumore, io ero l’unica imperfezione di quel piccolo mondo in quel minuscolo istante.

Sarà stato il silenzio, sarà stato l’arancione o un pò di malinconia, ma ho sentito pronfondamente che avrei potuto camminare tutta la notte, se mi fosse stato concesso tutto il silenzio di cui avevo bisogno.
Se avessi potuto avrei visto la mia città coperta dal crepuscolo notturno, laddove prima qualcuno giocava ora l’asfalto solo giace incontrastato a non produrre suono alcuno. E io sarei stato il giocatore di quella notte, e l’avrei conosciuta, davvero, quella notte infinita, passeggiando per questa piccola cittadina.

Ma il silenzio che cercavo ovviamente non potevo averlo, ho aperto con tristezza la porta di casa, sentendo il rumore di ogni meccanismo della serratura, assaporando il mio silenzio perduto, la mia vita alternativa persa tra i mille miei “se”.

E ho chiuso la porta.

Andrea (sdl)

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Una strana costruzione

Non riesco davvero a capacitarmi di cosa rappresenti, appena l’ho vista mi sembrava un frullatore rovesciato…
L’arte è strana davvero, probabilmente sono io che non l’apprezzo, questo frullatore…


Strana costruzione

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Just feel it : It’s love

L’amore, quella spirale di ricordi ed emozioni che non finisce mai di sorprenderci.
L’amore, quella notte un pò più sola, dove stiamo distesi sul letto a guardare un muro che non smette di rimanere se stesso.
L’amore, quelle miriadi di parole dette in giornate di sole, di pioggia, di neve.
L’amore, quelle mani calde.
L’amore, quelle corse, quei ritardi, quelle foto.
L’amore, i baci nascosti, i baci regalati, i baci mostrati, gli abbracci sottintesi, quelli espressi, quelli dimenticati.

L’amore, a volte sembra più una poesia, a volte sembra più una strofa o solo una parola.
A volte è tutto ciò che si vede all’orizzonte, a volte l’orizzonte l’abbiamo superato e lo perdiamo di vista.
L’amore, quella melodia che non viene mai smessa di suonare.
L’amore, quelle lacrime, che non dimenticheremo mai.

L’amore, in fondo, ci accompagna in ogni attimo, in ogni passo, c’è amore in noi, quello che ci viene dato e quello che vorremmo dare.
Siamo solo dei contenitori, siamo solo un vaso, che è da riempire
solamente

d’amore.

e se mai potrete leggere questo post ascoltando la canzone n°21 del secondo O.S.T. dell’anime PLANETES, beh, forse capirete come l’avrei voluto far intendere

Andrea (sdl)

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Stanco

stanco degli urli, stanco di queste pareti
di questa casa che continua a circondarmi.

davvero stanco di tutto ciò.

Mi domando come a volte le persone riescano a trovare la forza, in momenti così, se è qualcosa che hanno dentro di loro o è qualcosa che cercano e a volte trovano o che magari trovano e basta.
Mi domando dove dovrei trovarla io, ma la risposta un pò la so per fortuna.
E’ tra i ricordi che almeno io cerco quella risposta, tra le mille giornate di sole, tra le mille carezze e baci di un’amore, tra le foto, tra tutto quanto di positivo c’è nel mio passato e continua a vivere in me.

E se magari questa non sarà per nessuno la risposta, risollevatevi il morale davanti a questo paesaggio marino, spero vi aiuti ogni tanto.

Andrea (sdl)


Castiglione della pescaia

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Un anno fa…

…e qualche giorno il mondo decise di oscurarsi, almeno per me.
Non v’era luce, nè via d’uscita. non v’era niente.
prati, distese verdi, cieli azzurri, pensieri, desideri, ogni cosa persa
ogni cosa distrutta, macinata, dalla più violente tristezza, dalla più grande cupidigia, dal più immenso dolore.

Un anno fa.
In un anno succedono davvero tante cose. Anche chi crede di avere la vita più monotona può osservare miriadi di cambiamenti, di universi che si collidono e si creano, di galassie di ricordi nascere e finire in cassetti abbandonati chissà dove.

Solo un anno, addirittura un anno.
365 giorni che si spendono senza pensare, o che si vendono pensando troppo.
Troppe ore, secondi che scorrono e che non facciamo in tempo a contare a valutare.
Un anno, una misura senza senso che ci ricorda che il tempo passa, ma passa in maniera massiva.
E tutto quello che possiamo fare ogni volta

è prenderlo a braccetto, e camminare con lui.

Andrea (sdl)

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Dati tecnici…

Parte noiosa da dire, però volevo informare che per questo blog (x ora mezzo vuoto) è attivo l’atom feed in xml.

Per coloro che non sanno cosa sia, un atom/rss feed è sostanzialmente un file .xml, controllato da un particolare programma, che ti tiene aggiornato ogniqualvolta nel blog appare un nuovo post (nel mio caso, ma può essere usato per molte altre cose in quanto è uno strumento flessibile).

Il feed lo trovate a questo link
Atom Feed
oppure l’RSS feed (servizio esterno, non garantisco che funzioni sempre)

se per caso volete anche avere un qualche programma che vi faccia la raccolta periodica degli aggiornamenti, allora vi posso dire che alcuni feed sono/possono essere integrati nei browser Opera/Firefox.
Altrimenti una lista di feed freeware è presente nella Wikipedia

Andrea (sdl)

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Snow…

…tender little snow.

Oggi ha nevicato. Nuovamente. Gli anni passati non era mai successo così spesso.
La neve è una cosa così strana, particolare. E’ come se ci ricordasse a tutti che ogni tanto dobbiamo fermarci e guardarci intorno. Smetterla per una buona volta di correre come forsennati.

Un pò di giorni (settimane?) fà c’è stata una grande nevicata, quà. Mi ricordo che era domenica, e che dovevo andare a comprare una cosa. Il paesaggio innevato era tenero, dolce, solo qualche macchia si muoveva, qualche persona che, come me, aveva qualcosa da fare.

Camminavo molto, molto piano, cercando di non scivolare. Poi, sono arrivato alla strada principale e fui stupito di una cosa :
il silenzio.
Pur abitando in una città piccola, quella strada era sempre trafficata, con quei suoni artificiali che solo la tecnologia ci “regala”. E invece quel giorno c’era il silenzio.
Sentivi lontano le catene di una macchina scontrarsi con la neve, le sentivi avvicinare con un modestissimo effetto dopler e poi le sentivi allontanarsi
piano
piano
piano
piano….

Oggi però la neve non è rimasta, ha creato solo un’ammasso di fanghiglia.
Forse sarà solo la punizione per non esserci fermati abbastanza.
E la mia punizione è nuovamente un’altro mal di gola.

Che sfiga!

Andrea (sdl)

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C’è sempre una prima volta…

Checché se ne dica, una prima volta c’è sempre! Era da tanto che volevo mettere su un blog, ed oggi, in una giornata permeata dalla solita noia, dai soliti silenzi, ho deciso di farmi forza ed iniziare.

Ora il blog è praticamente vuoto, e queste parole nel vuoto riecheggeranno, nell’attesa che, forse, piano piano, un pò di persone inizino a leggerlo, a sapere di me, o di ciò di cui mi andrebbe parlare.
Alla fine in questo blog parlerò un pò di tutto, dalle cose più insulse, alle cose più serie, forse ci aggiungerò qualche recensione di qualche brano musicale o altro, ma davvero non saprei definire la linea (spero retta) che viene delineata dal futuro di questo piccolo, minuscolo blog.

Spero solo che, quando lo leggerete, potrete sentirvi un pò a casa, o almeno sentirvi di parlare, xché i blog non sono altro che luoghi per parlare, per ripetere ciò che pensiamo, per tenerne traccia, per non dimenticare…

Andrea (sdl)