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Pensieri

Non possiamo permetterci tutto

Running & Swinging with Fire
immagine appartenente al rispettivo autore (alexkess su flickr)

Soundtrack: #Scala and Kolacny Brothers – With or without you#

E siamo anime senza strada, che la retta via l’avevamo smarrita troppo tempo fa per ricordare dove fosse.
Ed il mare era fatto solo di onde, e noi le tagliavamo come coltelli affilati tagliano la carne. Ci abbandonavamo solo per sapere che eravamo capaci di sapere dove eravamo, quale era il nostro punto nel mondo.
E guardavamo fuori dai finestrini il mondo scorrere velocemente, per raccontare il nostro viaggio.
Guardavamo dentro le case, non per spiare, ma per vedere com’era la vita degli altri, cosa c’era dietro le luci della sera, dietro le ombre sulle tende.
Dietro il silenzio del vicinato.

Eravamo solo alcuni tra i tanti, sopra navi, carri, auto.
Non avevamo strada, non avevamo una casa.
Abitavamo però, e camminavamo.
A volte percorrevamo strade così lunghe da dimenticare il luogo da cui eravamo partiti. Altre invece cercavamo di star fermi, per non sentire il dolore, o il rumore del mare.
Stavamo fermi perché credevamo che con quell’immobilità si potesse fuggire a qualcosa.
Le fughe silenziose ci hanno sempre affascinato, come quelle dai carceri dove a volte siamo finiti, e le sbarre erano fatte di qualcosa di invisibile ed indistruttibile.
E per uscire non sapevamo come fare.

Abbiamo provato ad essere diversi per poi capire che il punto non è cosa vuoi essere ma cosa sarai.
E mentre da un lato puoi provare con tutta la tua forza a modellarti, dall’altro dovrai solo imparare a capire cosa sei, che nella vita lo capisci poche volte, ed in quelle volte, in genere, ti vien da piangere.

E siamo ancora qui, con la penna in mano e la voglia di dire qualcosa ed il cuore che ci batte forte.
E non sappiamo come dirla. E ci perdiamo tra le indicazioni per andare da qualche parte. Dove? Non si sa.
Neanche noi lo sappiamo. Un giorno apriremo nuovamente gli occhi e ci diremo: Bella questa città.
E saremo tutti bellissimi, ritrovatì lì, destino o fortuna, caso o scelta, saremo bellissimi intorno a quel mondo che ci ha ospitati fino ad allora.
E le nostre prime parole ci sembreranno uniche, anche se le avremo già dette centinaia di volte.
Ed i nostri sogni ci sembreranno veri.
Come sempre, perché abbiamo quest’abitudine a sognare ad occhi aperti che non vuole andarsene via. Alle volte qualcuno ci apostrofa come pazzi ma nel nostro cuore sappiamo che la realtà ci potrà ancora sorprendere, e chi lo nega è solo uno che spera in una strada diritta, con una destinazione prestabilita, una casa preparata da altri, un camino bello caldo, e tutte le cose in ordine.
Ma noi siamo quelli disordinati che se ci chiedi di rimettere a posto lo facciamo, ma viviamo nel nostro costante disordine.
Perché sono gli oggetti che non vedi che non sappiamo rimettere a posto.

Ed abbiamo voci.
Voci sussurrate che facciamo sentire solo ad alcuni. Abbiamo segreti inconfessabili che quando li confessi ti sembrano comunque meno tabù di quanto credevi.
Siamo sempre noi, ed abbiamo ancora voglia di andare avanti, nonostante non ci sia la strada e la nostra retta via, forse, è andata smarrita.

Andrea (sdl)

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Pensieri

Tutto questo tradire, tutti questi addii

Hit by the bandwagon!
immagine appartenente al rispettivo autore (Alex Dram su Flickr)

Il tradimento è una macchia che non va proprio via. E’ un dubbio che s’insinua nel cuore.
Potrai scegliere quando, forse.
Potrai smettere, forse.
Ma essere infedeli non è qualcosa con cui si nasce, è qualcosa che capita a metà strada. E’ trovarsi in una via, persi, senza avere più una direzione dove guardare.
E’ immaginare un futuro diverso, senza però nessuno accanto nella tua macchina, senza nessuna mano a stringerti l’anima.
Tradire non è qualcosa che si diventa. Non “siamo” traditori nè lo diventiamo. E’ un evento, come tanti altri.
Nasci, vivi, tradisci, vivi ancora, a volte perdi il senso ma ci provi ancora.
E’ nebbia confusa, è un’immagine distorta nella tv, è il messaggio subliminale che passa tra i frame digitali di un cartone, un’immagine invisibile ma corrotta, incoerente con tutto ciò che di te c’era prima.

E’ una parte di te che non volevi esistesse.

Dall’altro lato della barricata potrai trovare chiunque.
Chi ti amerà. Chi preferirà dirti di no, che è meglio così, che la tua vita non la devi gettare al vento, che tutto ciò che hai costruito vale tutto quello che hai sacrificato ed io non varrei quanto tutto ciò.
Ed anche se qualcuno tenterà di fermarti, finchè il cerchio non sarà chiuso nulla cambierà.

Il tradimento è un circolo che va prima o poi a terminare. Ma finchè non raggiunge il suo apice, o il suo punto più fondo, non si può dire di essersene liberati.
Tradirai, eccome se lo farai. Anche dopo lo stordimento di un no, quel seme di follia sarà lì ad attenderti.
E non importerà il suo nome, il suo colore, il calore che emanerà il suo corpo.
Non avrà senso la sua voce, o importanza le sue idee.
Non sarà originale la sua genialità, non sarà particolare il suo modo di camminare.
Sarà solo una macchia, su un foglio bianco. Forse non l’unica, forse la prima.
E come guardando un test di Rorschach ti domanderai: Cosa vedo?

Andrea (sdl)