Over the truth (Please lord…)


Lord, give me faith.
Lord, give me strength.
Lord, give myself back.

Signore, dov’è la mia forza? Oggi cammino e temo ogni passo. Ogni volta che muovo il mio corpo, che poggio il mio piede a terra, ogni volta che parlo o che penso, in esso vi è timore.
Signore, dove sono?

Avere la possibilità di esprimere le proprie debolezze è una conquista. Forse assurda, ma di sicuro unica e speciale.
Riuscire a non temere. Un pò come in quel gioco scout (credo), dove tu devi lasciarti andare all’indietro e non temere che il tuo compagno ti lasci cadere.
E’ un pò così.

Le paure si disegnano sul viso
le cicatrici sulla schiena
i peccati sul cuore.

Andrea (sdl)

Over the truth (part 4)

Si guarda e non sa che dire.
Si guarda e si perde nel buio della notte.
Sono sconnessioni mentali, parole che vuote risuonano in una chitarra scordata.

Che fine ha fatto? Che fine ha fatto tutto quell’amore? Perso. Perso tra le stelle e i fiumi. Che fine? Qual’è la fine? Dove finisce? Perchè è finito? Che fine ha fatto? Che fine ha fatto il tuo amore?

Persi. Di nuovo. Come se ci fosse per forza l’obbligo di scordare dove si vuole arrivare.
Tu sai dove vuoi arrivare?

Non trovo più la cartina.

Mi riguardo un pò di me, a tratti però, che tutto insieme fa male. Mi riguardo e non mi vedo. Mi cerco e non mi trovo. Come se l’immagine di me fosse un pò più lontana. Forse troppo vicina all’immagine di te.

Immagini o riflessi? Quale dei due ci ammalia di più?

La notte saluta e sorride. Mi guarda scendere tra coperte e timido coprirmi al suo sguardo. La notte saluta sempre. Saluta i viandanti che passano tra le luci della strada, saluta gli innamorati chiusi fuori casa, i padri dimenticati e le madri rinnegate. La notte saluta tutti e sorride a tutti. In quel lasso indeciso di tempo in cui lei vive essa perdona chiunque passi sotto la sua mano. Il povero assassino o lo sfortunato amante. Tutti vengono coccolati dalla notte. Perchè essa è buia e non ti permette di specchiarti. Perchè essa è sola e non ti farà mai compagnia.
Perchè essa non è eterna, e arriverà il giorno ed il dolore per tutti.

Andrea (sdl)

Over the Truth ( part 3 )


Cosa c’è di speciale in me? Cosa ci vedete di speciale? un 23enne complessato che non sa parlare, non sa cantare, non sa scrivere, non sa amare, non sa dedicare, non sa regalare, non sa ricordare, non sa dimenticare.
Cosa c’è di speciale in tutto questo? Le mie parole? Gli occhi con cui ve le dico? Il cuore che vi squarto davanti nel disperato tentativo di far si che a voi arrivi un briciolo di queste parole?

Sono l’uomo delle domande. Vorrei avere le risposte a volte.

Sono anche un tipo strano. Questo si. Credo in troppe cose e non riesco a disilludermi.
Mostratemi pure quanto l’uomo sia schifoso, mostratemi quanto l’amore sia meschino, ed io continuerò a credere in loro.
No, non ad illudermi che loro sia buoni, no. A credere che ci sia, in ognuno di noi, un briciolo di bene.
Non esistono i demoni. Esistono gli errori.

Gli errori sono umani, perchè l’uomo è imperfetto. E tutto ciò che è imperfetto è bello e profondo. Guardate i dischi in vinile. Hanno quell’imperfezione chiamata Rumore Bianco. Non la trovate nei cd, nè negli mp3. Non la trovate nei minidisc o in qualunque altro supporto.
Il rumore bianco è l’imperfezione perfetta. E’ un pò come l’amore :
Quando c’è si sente. Quando non c’è, se ne sente la mancanza.

Andrea (sdl)

Over the Truth ( part 2 )

E’ sempre difficile ammettere certe cose.
La prima è ovviamente la sconfitta. Ma quello si sapeva.
La seconda è la svista.
La terza è l’amore.

Rimangono ancora molte incognite all’equazione. Rimane un certo dolore, nascosto proprio bene. Un dolore forte.

E’ facile mentire? Perchè per alcuni è così facile coesistere con la bugia? fornirla e regalarla, ma soprattutto PRETENDERE LA VERITA‘. è una cosa paradossale. Chi mente esige la verità.
Di fronte alla bugia perderà il senno.
Perchè? non lo so. Non ho mai mentito per davvero. E lungi da me architettare bugie, non mi vengono spontanee, figuratevi se le costruisco.

Perchè vogliamo poter calcolare il nostro futuro? perchè vogliamo prevederlo?
Per non essere sconfitti.
Per non sbagliare.
Per non amare.

Come può essere chiamato l’amore necessario? E l’amore improvviso?

Pazzia, pazzia, è l’unica cosa che conta.


Andrea (sdl)

Over the truth (ovvero : disconnessioni mentali on air)

Traduciamo in parole il reale, stendiamolo dopo averlo lavato col dixan. 3×2 incessabile che ricorda come stiamo svendendo tutto. Tenta riprova ritenta riprova. Una volta morto però non vai avanti.

Senza tempo è la parola. Senza tempo siamo noi. Parole senza strada.

Non potremo mai essere gli altri. Pretendere che gli altri siano noi è ancora meno realistico. E’ facile pensare a “Come dovrebbe comportarsi qualcuno” o anche “Come dovrebbe comportarsi qualcuno se“. Facile vero? Facile pretendere che gli altri si adeguino ai nostri standard mentali. Ma poi dichiariamo guerra se qualcuno usa il nostro stesso metro per le persone. Dovremmo imparare ad apprezzare la diversità, senza però far pietrificare i discorsi e i confronti.

Cos’altro c’è oltre? Cielo terra paesaggi. Oltre qualche goccia che capitombola cosa c’è?

Factotum (il film) è un ottimo modo per diminuire gli eccessi da alcol. Per domandarsi come si possa essere tremendamente romantici nella peggiore volgarità. Mi domando se sono il solo a vedere queste cose in Bukowski, nelle sue parole.

Sing it. Il canto è tutto. Il canto è l’elettricità trasmessa via aria. La tua voce e nient’altro. Sullo stage, dentro la stanza. Cantate. Imparate a cantare. Cantate anche senza imparare. Cantare è mettersi nudi di fronte al resto. E se il resto canta è uno spettacolo.

Non ci sono note cattive. Solo note nel posto sbagliato. Come le persone.

Ma chi è davvero intelligente qui? Chi sa finire un discorso o chi lo sa iniziare?

Qualcuno poi mi spiegherà chi è che frigge patatine nella mia linea telefonica…

La sua voce è un eco lontano. Stupenda ed indescrivibile gioca con le note e col suo timbro vocale con maestria. Si perde in salti e staccati, giochi di voce e tocchi di cielo. Laddove lui sappia arrivare lui c’è. E’ lì con quel suono a ricordarci che bisogna sognare. Che Dobbiamo sognare. Oltre il silenzio non c’è mai niente. Ma bastano due note e una parola e nel niente qualcosa appare. A volte non è musica a volte è altro, sono metafore senza senso di questa strana vita. L’importante è non perdersi, o semplicemente ritrovarsi.

Dove non si sa.

ON AIR : Fukuyama Yoshiki – Angel Voice


Andrea (sdl)