Killer

Io la notte uccido.
Spesso vedo scorrere sangue innocente tra le mie vittime.
E provo piacere. Senza alcun peccato.
Le mie sono morti d’autore. Morti che non dimentichi.
Adolescenti, vecchi, donne, per me sono tutti uguali.
Prima o poi vi ucciderò tutti. Vi farò soffrire finché ogni goccia del vostro sangue non avrà implorato pietà mentre viene schiacciata sul pavimento dalla mia scarpa.
Non mi fermerò, non siate così sciocchi da sperarlo. I volti bianchi annichiliti dei morti io cerco. E li cerco in voi, negli urli stramazzati o nel vano tentativo di sfuggirmi.

Il vostro sguardo pieno di angoscia è il mio maggior piacere.
Ed è di notte che lo sapete far meglio. L’avreste mai detto? la notte dei sogni e dei desideri. Delle stelle cadenti.
Piccoli inutili esseri, io vi guardo e vi osservo, prima di uccidervi. Perchè ogni morte avrà un significato diverso per me, e tutti voi io ricorderò, perchè siete la mia arte, il mio obiettivo.
Che paradosso vero? C’è chi spera di morire d’amore prima d’incontrarmi. E poi si pente di esser stato così ingenuo. La morte è ben altra cosa. Non una cosa da chiamare a gran voce, nè un augurio. La morte, quella che io vi forzerò addosso, sarà indimenticabile.
Oltre ad esserlo, vi sentirete morti.

Per questo vi chiedo, vi imploro, uccidetemi.
Forse, senza me, qualcosa potrebbe cambiare.
Quindi fatelo voi per una volta.
Non vi serberò rancore alcuno. Ed anzi, sarò lieto.

Firmato : Il Dolore.

Andrea (sdl)

C’era (Help)


Cambiano le cose. E nel tempo vengono dimenticate, perdono consistenza nei tratti della memoria. Per fortuna che la rete è come un libro di memorie. Non dimentica ciò che siamo stati, e ce lo ricorda.
Peccato però che sia solo quello. Che non possa ripeterci le cose, correggerci, lamentarsi con noi.
La rete, nella sua esistenza individuale, è silenzio corrosivo di tecnologia.
Siamo noi, le persone, a renderla rumore bianco.
Tempo fa nacque un’iniziativa : HELP 2.0
Non l’ho mai citata nè pubblicizzata al tempo. Cavalcare onde troppo “comode” mi ha sempre spaventato. Non perchè adori le cose complesse, ma perchè nella rete il miracolo è semplice e di facile portata.
Nella vita un pò meno. Ed è per questo che ognuno deve scegliere il proprio piccolo miracolo.
Oggi io vorrei riportare alla memoria quest’idea, che al tempo, come una piccola inondazione, sconvolse alcune basi, facendosi conoscere, strabiliandoci.
HELP2.0 è un’iniziativa nata da Morgan. Blogger che ormai conosco da tempo, e mi fa strano parlarne come una persona che conosco (ma lo ammetto, vorrei conoscerlo dal vivo un giorno), ma tant’è…
Si proponeva una cosa semplice. Non era un nuovo social networking, ma una rete di aiuti, costruita dal basso, per aiutare un bimbo malato con la sfortuna che a noi non è capitata.
Ora cos’è HELP2.0?
Tutti sono stati bravi, eccelsi direi, nel pubblicizzarlo. E’ come vendere i ghiaccioli d’estate dopotutto.
Al tempo giusto li vendi sempre.
Ma ora, a distanza di mesi, cosa rimane di esso nella rete? La vita, e non la morte, di questo HELP2.0, dov’è finita?
Tutti solidali ed amici, tutti, dicevano.

Non la si confonda come una critica a chicchessia. Non è questo. E’ una partenza. Lenta e scontrosa. Lenta e dolorosa.
Per dire una cosa che ho già detto in altre occasioni.
l’aiuto siamo noi. Il cambiamento siamo noi.
Noi siamo la forza che cerchiamo, noi siamo il miracolo in cui dobbiamo credere.
Noi siamo la speranza, la delicatezza, la volontà.
Noi che decidiamo di spostare il baricentro del nostro benessere, noi che per una volta non ci mettiamo in prima fila,
noi che tendiamo una mano, che sorridiamo una volta di più.
Provate a vederla come una delle tante piramidi della rete. Potreste passarla in maniera pubblica, raccontarla, per espandere i sorrisi in rete.
O potreste farlo voi senza dirlo : sarebbe stupendo lo stesso.
Il mondo non diventerà solare a forza di bombe.
Dobbiamo sorridere, per sostenere chi c’è intorno a noi. Per aiutarlo se avrà bisogno.
Dobbiamo essere il bastone di chi è zoppo, il cane di chi è cieco, i segni di chi è sordo.
E da cosa partire? Da qualunque cosa. HELP2.0 è una delle tante. Basta partire. Anche solo cercando di aiutare la gente attorno a noi, e farle capire che solo facendo così qualcosa potrà cambiare.
Non aspettiamo che le bombe radano al suolo anche la nostra felicità.
Piantiamo sorrisi a terra,
e facciamo fiorire l’amore.

Andrea (sdl)

Ancora niente dal fronte

Ancora niente. Qui tace il silenzio di una linea senza IP.
Vorrei poter scrivere, ma questo 56k è uno strazio che un adsldipendente difficilemente riesce ad affrontare.

In settimana nuova vi garantisco il ritorno.

Se così non fosse, crollerà la telecom! 🙂

Andrea (sdl)