Un branco di pazzi (scream on the inside)

immagine appartenente al rispettivo autore

Poveri noi. Parlando nuovamente di persone oggi ho letto qualcosa di aberrante a giro per alcuni blog per i quali non ho perso ancora il vizio della lettura (blog che non condivido proprio per nulla… ma d’altronde ho una forte vena masochistica e predisposta all’ascolto di idee opposte alle mie).
Ebbene, dato che in questo mondo alcune persone fanno dell’incoerenza e dell’ipocrisia la propria arte ecco che un simpatico “compaesano” (per modo di dire) dei bambini che prendevano in giro il ragazzo down nel video di cui tanto si parla, si libra in un commento dalla forte vena autoritaria ed umana affermando che quei bimbi diverranno sicuramente degli uomini (e se mai chi ha letto lui mi leggerà, sarò ben lieto di discuterne…)

Bene. Situazione numero due.
Se questo simpaticone avesse avuto una figlia. Ed un maestro se la fosse “fatta” (per non usare termini più diretti) a scuola. Come avrebbe reagito?
Sicuramente diventerà una donna“? Naaa.
Ecco. Questo mi fa schifo.
Questa mentalità in parte arretrata che ancora circola come virus nelle menti umane. Questa mentalità incapace di vedere punti di vista più flessibili, di concepire un futuro che non passi per un’autostrada.
Mentalità in parte ereditata dal passato e di cui sicuramente il personaggio in questione è degno erede di alcuni dei lati peggiori probabilmente (almeno per come viene evidenziato dal commento)
La stessa mentalità che autorizza spesso e volentieri i soliti termini dispregiativi nei confronti delle donne, invece che condannarli o che comunque autorizza, come in questo caso, a scherzare su temi di evidente importanza umana.
Siamo bravi a condannare solo chi ci ferisce. Mai chi ferisce gli altri.
(e dato che sono molto Politically Correct a chi mi direbbe “Ma magari scherzava” io rispondo di tutto punto con : certo. Ma se la questione riguardava una ragazza e il tipo aveva una figlia state tranquilli che non avrebbe scherzato. Si rientra come sempre nel discorso della paura e delle ferite. Si scherza su ciò che non può ferirci o colpirci)

E’ questo forse il problema maggiore a livello sociale che credo aver intuito (ma spero sempre di sbagliarmi) sia presente in italia.
Spero di sbagliarmi ma siamo troppo incentrati su una visione “tutta intorno a me” (ehi Vodafone, c’hai preso!) piuttosto che una visione comunitaria (pregasi leggere COMUNITARIA, non comunista, grazie. Se ci leggete comunista contattate lo psicologo più vicino a voi. ) capace di aggregare maggiormente le necessità e di sottolinearle nonchè valorizzarle.
Invece no. Come sempre ci fa paura dover FATICARE. Come ci fa paura l’evenienza che NOI possiamo essere feriti (intercettati, violentati, traditi, ingannati, chi più ne ha più ne metta).

Com’è che si diceva un tempo?
Botte piena e moglie briaca? si. In toscana gira questo detto. e forse è l’espressione maggiore delle necessità di una parte della popolazione che pensa solo a se stessa, lavora solo per se stessa, vive solo per se stessa. E del male che c’è fuori?
Vada al diavolo.

Andrea (sdl)

ps : e dato che comunque mi rendo conto di essere stato molto violento nel presentare questa questione, soprattutto con la persona originante, mi scuso se questo post creerà disagi in lui o nelle persone a lui collegate. Ma penso che quando qualcuno fa una cazzata, sia giusto anche farglielo notare nel modo in cui ci appartiene.