C’è chi si preoccupa della velocità ai tempi d’oggi. E mentre io mi preoccupo della lentezza ad arrivare di alcune risposte ad alcune mie affermazioni, indaghiamo sul resto…
Ci interessa l’auto veloce, il treno veloce, il forno a microonde (che è veloce a cuocere le cose), il telefonino, il computer. Ci fanno sentire più completi forse. E di sicuro aiutano la nostra vita oramai.
I ritmi delle vite odierne si infittiscono sempre più e manca sempre il tempo, cen’è troppo poco, e l’unica soluzione è correre, correre sempre.
Siamo al punto in cui ci interessa avere tutta la barretta di cioccolato subito, senza mezzi termini. La vogliamo anche perfetta, intatta, e alla temperatura ideale.
Perchè? Abbiamo altro di più importante da fare, e perdere tempo dietro al resto non ha senso.
Così, senza volerlo, inizia il gioco delle priorità.
E le cose importanti sono quelle che van fatte veloci.
Si dice che l’arte è morta.
Io non lo credo. Non lo credo affatto. L’arte oggi giace sotto un velo di paura, pronta a vivere di nuovo. Già l’arte dello scrivere è sopravvissuta, e anche l’arte dell’amare, per quanto stia peggiorando.
Ma le varie arti, quelle più umanistiche, torneranno. Torneranno quando avremo smesso di fumare sigarette per rilassarci, quando avremo smesso di costruire torri che tocchino il cielo per assomigliare a Dio, quando avremo smesso di drogarci perchè ci fa sentire bene, quando tutto il freddo gelido di questa tecnologia non verrà nascosto da alcuna coperta, quando il cielo non sarà più blu ed il sole sarà pallido, quando riscopriremo, di nuovo, il tempo di sorseggiare un thè, un whisky, una carezza.
Dovremmo disimparare a vivere per accorgerci che non stavamo vivendo tutto
Andrea (sdl)