E ti domandi come siano fatti gli incroci. Se siano solo una questione di destra o sinistra.
Avanti o indietro. Se siano una divisione o un incontro.
Un saluto o un’addio.
Ti domandi come sia quel bivio, dove gli amici si separano dicendo “Io vado di là”.
Anch’io vado di là. Solo perchè il mio “là” è diverso lo siamo pure noi?
E si separano, con la stessa frase, avendo percorso la stessa strada.
E a loro sembra tutto così diverso.
E provi a giocare per trovare le differenze, ti guardi e non capisci se è quella virgola o quel punto, quell’interruzione di linea tra le tue parole sgozzate a fare il cambiamento.
Ti salutano o non ti parlano più. Qualcuno stacca la linea e neanche ti avverte con 30 giorni di anticipo.
L’hanno imparato i manager e non lo imparano gli amici : un pò di anticipo serve. Così, per abituarsi. Per capire come gestire la propria vita da lì in poi, che senza un amico è dura.
E le due strade le vedi, che sembrano quasi perpendicolari. Due rette che si incontrano nel segno di vittoria, o della pace, della mercedes o di chissà quale simbolo. E sono così lontani i punti all’orizzonte che sembra impossibile da immaginare.
Avanti o indietro. Se siano una divisione o un incontro.
Un saluto o un’addio.
Ti domandi come sia quel bivio, dove gli amici si separano dicendo “Io vado di là”.
Anch’io vado di là. Solo perchè il mio “là” è diverso lo siamo pure noi?
E si separano, con la stessa frase, avendo percorso la stessa strada.
E a loro sembra tutto così diverso.
E provi a giocare per trovare le differenze, ti guardi e non capisci se è quella virgola o quel punto, quell’interruzione di linea tra le tue parole sgozzate a fare il cambiamento.
Ti salutano o non ti parlano più. Qualcuno stacca la linea e neanche ti avverte con 30 giorni di anticipo.
L’hanno imparato i manager e non lo imparano gli amici : un pò di anticipo serve. Così, per abituarsi. Per capire come gestire la propria vita da lì in poi, che senza un amico è dura.
E le due strade le vedi, che sembrano quasi perpendicolari. Due rette che si incontrano nel segno di vittoria, o della pace, della mercedes o di chissà quale simbolo. E sono così lontani i punti all’orizzonte che sembra impossibile da immaginare.
E infatti non lo immagini. Sei lì in mezzo di strada a domandarti com’è che è fatto quest’incrocio maledetto.
E mentre sei sovrappensiero rischi che passi un’auto.
E ti porti via. Facendoti dimenticare cosa c’era, prima dell’incrocio.
La colonna sonora di mezza tua vita. Ecco cosa c’era.
Ed hai perso pure la cassetta.
Andrea (sdl)