
Mani che abbandonano nella vita e quando cadi senti più dolore e meno rumore. E nessuno che si gira. Nessuno che ti guarda. Nessuno che ti risponde.
Mani che si tendono verso il sole per scaldare quella parte di cuore che hanno dimenticato.
Mani che hanno paura di sentire.
Sentire la voce, sentire l’amore, sentire se stessi.
Mani senza voce propria. Urlano nella notte le melodie dimenticate da qualcun’altro.
Mani unite, finchè non si romperanno.
Mani di notte, mani sporche, fanno cose che non si dicono.
Mani e mani ancora. Mani senza mani. Mani senza speranze, mani senza sogni. Mani con un’idea, ma senza un corpo con cui realizzarla.Nella notte senza i lampioni che illuminano un percorso c’è chi prova a disegnare un quadro su di una comune panchina.
La luce si perde attorno a lui.
E le auto si zittiscono. E i sogni si allentano.
E tutto è silenzio doloroso, ed il quadro, ricorrente come un incubo, inizia a raccontare tutto quello che non sapeva dire.
Con le mani.
Con le mani disegna quel quadro.
Con le mani si tocca il volto una volta completato.
Con le mani si copre per non far vedere se stesso.
Con le mani strazia il dipinto.
E se ne va.
Senza mani da tenere. E nella notte i lampioni sono più scuri del solito. La luce non basta mai quando il buio dentro è così grande.
Ancora due passi, ancora una svolta.
Ancora e fine.
Le mani stanno dormendo.
I sogni pure.
E qui, nella strada, il barbone guarda il cielo cercando di capire qual’era la stella che voleva fosse il suo polo nord, quale tra quelle scomparse nelle nuvole o nelle galassie.
Cerca un nome tra i punti indefiniti dell’universo. E quando lo trova si ricorda solo una cosa.
Le mani che cercava, non c’erano più.

ON AIR : James Blunt – [ All the lost souls ] – Same mistake
Andrea (sdl)