Bisogna accontentarsi dei propri limiti per aggirarli. Pare sia vero. E la prigionia del tempo continua a farsi avanti senza pietà. Avanza in una direzione dove io non posso controllarla ed anzi sono suo succube destinatario. A malapena riesco a fare i vocalizzi per canto, figurarsi il resto.
Sono momenti della vita di ognuno, istanti che ci troviamo a dover affrontare. Un bivio di fronte a noi ci domanda senza troppe pretese: Cosa vuoi fare?
E alle volte è più il tempo che sprechi pensando che il resto.
E quindi avanti. Questo blog non muore finchè non muoio io. Volevo dirvi che ci sono. Che non finirà qui. Che forse cambierà, sarà diverso, ma ci sarà.
Ps: per chi è a corto di letture faccia un salto su WebspaceMelodies (portale di articoli e recensioni) o Scrittura Cooperativa V2 (racconto a quattro mani che parla di un’improbabile situazione mondiale).
Andrea (sdl)