Facebook e i cambiamenti

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Se fosse davvero così facile, lo sarebbe. Questo è il vero punto.

Non confondiamo il nostro desiderio di diffondere e condividere uno stato d’animo, un sentimento, con quello più profondo del cambiamento. Un cambiamento non si raggiunge così. Soprattutto a livello mondiale. E spesso non con le buone maniere.

Guardo Facebook, e rifletto sui gruppi e le pagine “Da condividere”.

Per salvare cani, persone, politici.

Ma questa è pura e semplice ingenuità. Facebook è una moda, un modo di vestire. La sua propagazione, il suo modo di entrare in maniera radicata nella vita delle persone è solo a livello informativo, mai costruttivo.

Facebook non detiene un potere sugli altri, lo detiene su di noi. E c’è una enorme differenza in tutto questo. Non è che con facebook noi possiamo costringere un mafioso a fare dei cambiamenti, a smetterla.

O trasformare un drogato in una persona qualunque.

Non è possibile perchè facebook non ha potere su di lui o sugli eventi coinvolti.

Condividere un qualcosa per evitare che stragi di foche, maltrattamenti di animali, vengano perpetrati non acuirà la coscienza globale perchè nella maggiorparte dei casi la nostra coscienza è frutto stesso di dolore, non di condivisione.

Di fronte ad un sopruso ci sentiamo attaccati, ma senza averlo vissuto, o senza una forte sensibilità non percepiremmo niente.

Inoltre Facebook e con lui molti altri social network, non sono altro che un modo per far sapere al mondo cosa siamo.

Ma è appunto informativo. Non agiamo sul mondo, non lo modifichiamo, non lo alteriamo.

E’ ingenuo pensare che questo sia possibile unicamente per mezzo di uno strumento che non ha attitudini fisiche e non coinvolge direttamente le parti chiamate in causa.

Con facebook non condanneremo nessuno, non riusciremo a salvare nessuno.

Per queste cose dobbiamo alzarci, uscire di casa, e far sentire la nostra voce. Una cosa che con l’avvento dell’era digitale è passata un pò di moda.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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