La nostra paura del buio

Fear of the Dark


Mi domando com’è che sia possibile far crescere così tanta paura in una persona senza che essa se ne renda realmente conto.

Il timore del difetto. Far percepire il difetto naturale come un divario incolmabile, inseparabile, dal quale non potrai mai staccarti, o fuggire.
Mi domando come sia possibile, quali siano le strade per raggiungere tutto questo. Pur avendolo vissuto, non riesco a capacitarmene.
Qual’è il punto dove iniziamo ad avere paura di qualcosa che, in realtà, non dovrebbe farci il benchè minimo graffio?
In quel momento noi, o qualcosa di noi, dovrebbe reagire, farsi vivo, lottare per salvarci.
E invece non succede. Tutto passa e questo sembra normale, ma non lo è.
Tutto questo non è normale. Voi, me, il mondo intero.
Non siamo normali.
O lo siamo, ma sinceramente non è importato a nessuno questo.

Quand’è che la diversità, le sfaccettature che ci rendono noi, sono diventate un difetto? Quando? In quale momento.
Quando iniziamo ad avere paura del buio, pur coscienti che nel buio ci sono gli stessi mobili, e che i mobili non si muovono, non ci uccidono, non ci toccano?
E’ una sensazione strana che non sappiamo combattere.

Vorrei potervi dire che c’è una soluzione. Che si aggiusterà tutto. Vorrei davvero. Vorrei potervi dire che le persone che vi feriranno, che vi trasformeranno, lo faranno senza malignità, o senza cognizione di causa.
Ma, in verità, non è così.
Purtroppo le cose capitano perchè delle persone le fanno avvenire.
Se cambiamo, è anche perchè noi lo permettiamo. E quello che dovremmo domandarci se di nuovo il buio torna a spaventarci è: Perchè l’abbiamo permesso?
Non importano i motivi per cui ora dormiamo con una candela accesa, lo supereremo. Troveremo anche il modo di scacciare uno ad uno tutti gli incubi che ci perseguitano, il cemento che cola dal nostro soffitto, le voci dell’angolo in alto a sinistra della camera che ci annunciano la morte, il tacito silenzio di una stanza sigillata. Queste claustrofobiche paure moriranno, prima o poi, e con la loro morte noi andremo comunque avanti.
Ma quello che tutti noi, di fronte a ciò, dovremmo chiederci è: Perchè?

Il primo e l’ultimo motivo di tutto questo. Dovremmo lasciarlo succedere di nuovo?
Siamo così fragili nelle mani di altri, ed anche nelle nostre non è che siamo da meno. Siamo oggetti di cristallo, pronti a risuonare o a frantumarsi senza pietà.
Ma, per fortuna, c’è sempre un modo per rimettere a posto i cocci rotti.

A voi quindi, quest’augurio. Che ci sia sempre una candela che vi illumini la stanza, che vi permetta di vedere al di là della vostra paura. Anche se solo per un attimo, anche se solo un istante.
Perchè non saremo mai invincibili, non saremo mai uomini senza macchia o paura.
Durante questo percorso sbaglieremo, inciamperemo, avremo paura ed a volte terrore.
Ci tremeranno le gambe e vorremmo urlare, scappare, fuggire via.
Ma noi resteremo fermi. Immobili di fronte a tutto questo. Perchè questo è il nostro volere. Perchè oltre quel muro di paura c’è tanto altro. C’è un sorriso, occhi che ti guardano, una voce che ti calma, il piacere di un incontro, l’intimità. C’è la conquista dei propri sogni, la pace con se stessi.
E’ un pò come un qualunque rapporto. Non si può sperare che sia sempre rose e fiori. Ci sono le spine in ogni rosa, ma queste spine non devono impedirci di viverla ed apprezzarla.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

3 risposte su “La nostra paura del buio”

La paura del buio, la paura di ciò che non conosci, una paura che ti paralizza. Mi sento paralizzata. E quando è così, lo so, l'unico modo per andare avanti è buttarsi. Magari c'è qualcuno che ti prende.

non so come fai, ma ogni volta che ti leggo affronti proprio quei problemi che mi ritrovo a vivere e ad affrontare…questo blog meriterebbe migliaia di visitatori,complimenti veri.

@Cirque: Già. Dobbiamo sempre gettarci, o rimarremo fermi tutta la vita
@Anonimo: Ti ringrazio davvero. Questo blog non ha però così tanti lettori. Pochi ma buoni? 😉 Se vuoi spargere la voce ovviamente non mi fa che piacere!

Andrea (sdl)

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