Quando c’è il buio

Siamo poveri. Nelle strade, nei palazzi.
Siamo barboni, che camminano nella strada. Chiedendo elemosine d’amore. Sperando che qualcuno raccolga i nostri resti, li metta insieme e costruisca qualcosa di migliore.
Migliore di noi.

Siamo scorciatoie che nessuno nota, mezzi veloci per arrivare prima dove tutti gli altri ci attendono già. Siamo parole futili, il nome che dici senza ricordare il volto, il volto che ricordi senza pensare al nome.
Quelli che guardano dalla finestra le persone che passano.
Quelli che ancora non hanno capito da che parte iniziare. Perché se c’era un libretto, l’hanno perso.

Siamo quelli che non hanno mai superato la fase adolescenziale del sesso e dell’amore. Ancora credono di poter amare, di costruire un futuro. Ancora si emozionano, e si eccitano per davvero troppo poco. Siamo quelli che le emozioni le sentono ancora, e gli creano quel sottosopra nello stomaco che sembra una casa ikea arredata male.

E quando qualcuno ci passa accanto, già crede di sapere com’è che siamo. E quando qualcuno ci conosce è già sicuro di quello che faremo.
Siamo prevedibili. Dalla A alla Z, passando per qualche manciata di lettere. Tutti già sanno come ci comporteremo, come ameremo, che regalo vi faremo, qual’è la luce del natale che ci piace di più.

Perché se stiamo male piangiamo. Perché se piangiamo in fondo c’è sempre un perché. Siamo quelli in fondo alla strada, illuminati da un lampione qualunque. Quelli che non vedi, quelli che non senti, quelli che non ascolti.
Siamo ombre nella città. Passanti senza volto. Ancora ci chiamano per nome, ma siamo una massa informe. Senza nome alcuno, nemmeno legione. Siamo quello che siamo, e non l’hanno scelto gli altri, nessuno l’ha mai fatto.
Nessuno ci ha mai scelto davvero. Tutti ci hanno preso, per poi scoprire che dentro il pacco c’era la sorpresa sbagliata.

Siamo rumore in questa notte. Solo rumore in questa notte. Rumore forte in questa notte.
Siamo noi. Solo noi. Siamo gli urli che sentite quando vi coprite le orecchie con la coperta.
Noi, siamo quella paura.

Andrea (sdl)

Di Andrea Grassi

Scrittore, programmatore di siti web. Appassionato da sempre di ogni forma di scrittura (copywriting, marketing, romanzi). Vivo a Montevarchi e non me ne pento.

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