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Illusioni nel grigio

fu come un lampo nel buio più totale.
Il rumore della metro faceva da sottofondo e poi, come in un qualunque film, la mia coda dell’occhio percepì l’irreale : La neve.
Durò un attimo, forse anche meno, se mi fosse possibile quantificarlo, ma per quell’attimo il mio occhio la vide, Milano, avvolta dalla neve.
I 31°C erano scomparsi chissà dove e la mia mente era impaurita e sconcertata : campi da gioco, palazzi, auto, la neve poggiava su ogni cosa, e il bianco senza vita regnava in quell’istante, in quella percezione d’irrealtà.
Vedevo il fiocchi accumulatisi far smuovere foglie, farle piegare per poi cadere in un volo senza vita verso il terreno cementificato, sentivo il freddo che ti entra dentro che ti spacca le ossa e fa battere i denti, sentivo le gambe rallentate dalla neve e il mio respiro piano piano creava nuvole di fumo nell’aria.
Poi tutto finì come cominciò.
fu come un lampo nel buio più totale,
tornarono i 31°C, Milano e il rumore della metro
a fare da sottofondo al dipinto di un’illusione.

Andrea (sdl)

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Pensieri

Brand new home (and moving on)

Non è una cosa che capita spesso, un trasloco. Si preannuncia come un’odissea, e si conclude con l’incredibile stanchezza di 1000 giornate.

Un trasloco, a tratti, ricorda un’avventura, dove devi cercare di dare il meglio di te.


Finalmente ho traslocato. E’ stata un’esperienza veramente strana, se mi è concesso dirlo. Principalmente perchè ha riempito la casa (e le persone) di mille sentimenti, dalla rabbia, all’ansia, all’interesse per una nuova casa. Mi sentivo come un bambino (e quando i traslocatori hanno tirato a indovinare la mia età uscendosene con un “15 anni” non è che fossi poi troppo felice, in fondo è bello dimostrare meno anni quando l’età è più avanzata, non a 22 anni!) durante tutto il giorno.

Il trasloco è stato tremendamente faticoso, forse anche perchè ho cercato di aiutare tutto e tutti finchè potevo, e non avendo un fisico così allenato, fare un centinaio di volte le scale con pacchi o normalmente, in una giornata, non è stata un’impresa così facile.


Mentre mi spostavo e aiutavo, la Old Home iniziava a perdere tutti i suoi colori, la sua vita. Ogni volta che un’armadio scompariva, il vuoto del muro era colmo di solitudine. Quando la prima parte del trasloco fu ultimata (e quindi tutto era pronto per essere portato di là) rimasi solo in casa, era pranzo ormai,

Decisi di fare delle foto, come un sottile addio a questa casa, che sarebbe comunque rimasta per sempre nei miei ricordi.

Quandi la fotografai la casa emanava tristeza e desolazione. Ogni mia azione, vecchia o nuova pareva, all’interno di essa, perdere significato. Come quando chiudevo le finestre fermandole con un filo, o mi ricordavo di chiudere la porta di camera.

E tutto faceva capire come io non appartenessi più a quel luogo, ed in fondo era così.

Nelle foto la casa era sola, e spogliata d’ogni velo pareva più violentata, che semplicemente senza l’abito da sera.

I traslocatori non fecero un gran lavoro in effetti.


Sentivo la vita che permeava da ogni angolo per fuggire via, ogni luogo della casa aveva impresse più di una decina d’anni di vita, almeno della mia. E la sentivo, la vedevo quella vita, scorrermi addosso, appoggiarsi a me, titubante di quest’addio.


La lacrima che mai scese dal mio viso fu l’addio a quel luogo, che ormai mi sembrava quasi sacro, ma che sarebbe stato sconsacrato in breve, probabilmente.


Fu un’addio silenzioso, quasi assente, io sorrisi, guardai la sedia in camera, sola come me in quella casa, guardai la cucina, vuota e con qualche mattonella rotta, i bagni il salotto. Li guardai, per non dimenticarli mai, per non dimenticare mai cosa furono e cosa sarebbero rimasti. Impressi nella mia mente tutta una vita intera per non lasciarla fuggire via.


Poi arrivarono di nuovo i traslocatori, non feci neanche in tempo a mangiare la pizza.


Era l’ora di terminare (e poi non cel’abbiamo fatta a finire, in realtà).

Andrea (sdl)

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Pensieri

12/13 Giugno

Argomento spinoso vero?
Nonostante siano in pochi a leggermi, sento di doverne parlare, ma non nei modi convenzionali.

Vorrei solo fare un’appello alle persone, di andare semplicemente a votare, non per motivi futili quali il raggiungimento di un Quorum o altro, quanto per il significato che ha il voto, e perchè è giusto confrontare le idee.
Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto, perchè votare?
Al giorno d’oggi noi italiani, come spesso possiamo notare, abbiamo l’unico misero potere di decidere CHI ci rappresenta, senza poter, ovviamente, influenzarne direttamente le decisioni nè avere garanzie che colui da noi scelto ci rappresenti in maniera consona ai nostri pensieri.
I referendum sono i pochi momenti politici dove il nostro voto ha un peso diverso. Non siamo NOI a delegare ad ALTRI le nostre decisioni, ma siamo NOI che scegliamo, NOI che influenziamo la politica secondo la nostra maggioranza.
E’ l’unico momento politico di un cittadino dove può influenzare le leggi in maniera diretta.
Tralasciando i vari motivi per cui si possa votare SI oppure votare NO, che dipendono sia da esperienze personali, sia da punti di vista del tutto unici che spesso non possono essere contestati facilemente, mi sono sentito sinceramente deluso di vedere svariate parti politiche, e pure la chiesa, chiedere di NON VOTARE.
Perchè?
Beh, perchè il NON VOTO è un chiaro tentativo di rifiutare un confronto diretto, per sancire cosa REALMENTE il popolo vuole. Il NON VOTO viene spesso interpretato dagli italiani anche come rifiuto all’informazione, evitando di farsi un pensiero PROPRIO su cosa sarebbe “giusto” e cosa “sbagliato”, ed inoltre è un modo VIGLIACCO di affrontare la situazione perchè, tutti lo sanno, è solo un modo per boicottare il referendum sfruttando coloro che non avrebbero votato comunque (vacanzisti, menefreghisti[vera sciagura d’italia], militari all’estero, etc..).

Mi domando come le coscienze di queste persone possano sentirsi a posto con se stessi dopo aver fatto una meschinità di questo genere. Mi domando cosa di “puro” ci sia in quest’azione, da essere pure propagandata dalla chiesa. Perchè non dire di votare NO?
Tra l’altro, a fini puramente tecnici, se vincesse il NO il referendum non può essere ripetuto se non nell’arco di 5 anni (credo), mentre con il rifiuto per mezzo del NON VOTO può essere riproposto quando più si desidera.

Mi domando anche se, i simpatici politici che hanno consigliato una cosa di tale stupidità sarebbero felici di vedere i propri elettori NON VOTARE quando dovranno essere rieletti, o se si arrabbieranno nel caso in cui ci fossero boicottamenti simili.

Sono davvero indignato, per la vigliaccheria delle persone che seguono questa corrente, per il rifiuto di informarsi, per il rifiuto di prendere parte all’attività politica che SEGNA la vita nostra e di chi ci sta accanto, per come la gente si senta la coscienza apposto dopo una cosa così.

E, dulcis in fundo, voglio dire la mia tra il NO e il SI.
Ognuno deve poter decidere autonomamente se usare o no uno strumento. Gli abusi ci saranno comunque, e saranno all’estero. Non verranno fermati da noi. Quindi per ora sono per il SI, anche se la legge ha comunque bisogno di altre modifiche, non solo questa.

Andrea (sdl)

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Pensieri

Il mio modo di vedere le cose

Realismo è impotenza
Pessimismo è indifferenza
Ottimismo è illusione

Forse ho aperto con parole crude, ma è ciò che penso. Un realista constata la realtà in maniera palese, arrendendosi ai vincoli (se esistono) di essa perchè “Così è”. Un pessimista si aspetta veramente troppo poco dalla vita da non saperla più cogliere, vive nell’indifferenza totale perchè sa già che andrà tutto male e pensandola così non vedo come possa essere altrimenti. L’ottimista è solo un costruttore di castelli di sabbia con uno tsunami davanti.

Ho sempre pensato che a conti fatti la vita non sia fatta solo di constatare le cose di aspettersele quantomai brutte o di sperare in chissà cosa. Ho sempre pensato che vedere la vita così sarebbe stato riduttivo, mi avrebbe mostrato solo un lato della medaglia nascondendo le altre.
Ho sempre pensato, e penso tuttora, che per vivere servano i sogni. Ma non i sogni che sono illusioni o speranze. I sogni che sono punti di arrivo e di partenza per avventure sempre nuove, quelli a volte impossibili, a volte fattibili ma duri da realizzare.

Perchè in fondo cos’è la vita senza un sogno da realizzare?

Andrea (sdl)

Un sogno non è una stella cadente,
ma una galassia nel suo nascere.

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Jukebox

[…]
And all these days I spend away
Ill make up for this I swear
I need your love to hold me up
When it`s all to much to bear

And when the night falls in around me
And I don`t think I`ll make it through
Ill use your light to guide the way
Cuz all I think about is you
[…]

3 Doors Down – Landing in london


Dedicata a coloro che amano. Che vogliono sciogliersi in un sentimento.
Abbandonarsi a quel rischio, di perdere la vita col cuore, o di toccare il cielo con un dito.
Se amate, non nascondetevi mai.
Fuggire è solo un’illusione.

Andrea (sdl)

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Mai.

In fondo al cuore non bisogna mai lasciarci niente.
E’ un posto troppo buio, troppo dimenticato perchè si possa avere la forza di tornarci, di affrontarlo e tirare fuori, come da un cilindro magico, qualcosa.

In fondo al cuore le cose si abbandonano, non si lasciano.
Si dimenticano per sempre, o almeno ci si prova,
perchè quando il cuore è vuoto
ci si accorge che non è mai vuoto del tutto…

Andrea (sdl)

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Perverted Sex

Dopo aver sentito girar voci “particolari” su di una discoteca inizio a girare per la rete per soddisfare la mia innata e inestinguibile curiosità.

Così, dopo qualche ricerca andata a vuoto ottengo ciò che cerco, e le tristi verità incluse.
Ci sono siti dove la gente mette commenti sulle discoteche, e allora inizio a leggere.
E scopro che ci sono delle serate “trasgressive” dove la gente fa davvero un pò tutto.
Continuo a leggere, ma le letture si fanno sempre più insipide, sempre più vuote.

Poi, rifletto un secondo.
C’è davvero bisogno di quest’affannata ricerca alla trasgressione? Questa politica degli eccessi, a lungo andare cosa porterà?
E tra riflessioni varie ho iniziato a compatire coloro che, incapaci di essere trasgressivi, cercano un luogo che glielo consenta. Cercano un’ambiente che li condizioni. Tutto per quel senso d’ebrezza, tutto per quell’attimo, quell’orgasmo, finto o vero che sia.

Sarò strano io, ma mi sembra così vuota come cosa. Così futile, così debole.
Già, debole. Perchè mi ricorda le mille dipendenze che si creano grazie alla debolezza della mente.
Fumo, droga, alcol. Spesso e volentieri è solo la mente a renderti dipendente.
E allora il sesso diventa la nuova droga.
Diventasse l’unica, sarei quasi felice, più che altro perchè, almeno, nessuno finisce male (si spera).
Ma purtroppo così non è, anzi, è solo un’altra droga che si aggiunge alla lista.
La lista degli eccessi delle nostre vite.

Che ci invadono e ci travolgono,
e che,
finchè non toccheremo il fondo e ci rialzeremo da soli,
non ci abbanoneranno mai.

Andrea (sdl)

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El sol


Elba (Tramonto)

Manà – Rayando el sol

[…]
Rayando el sol, oeooo desesperación es más
fácil llegar al sol, que a tu corazón me muero
por ti oeooo viviendo sin ti y no aguanto, me
duele tanto estar así rayando el sol.
A tu casa yo fui y no te encontré en el
parque, en la plaza, en el cine yo te busqué, te
tengo atrapada entre mi piel y mi alma más
ya no puedo tanto y quiero estar junto a ti.
[…]

Andrea (sdl)

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Death (Life part II)

La morte è terrificante. Ma dipende molto dai punti di vista.
Io ho paura della morte. Ma non della mia, o almeno, non direttamente.

Probabilmente tutto ciò sembrerà un discorso fatto, o comunque un qualcosa di banale, ma sono convinto che per me è la morte fa “paura”, se di paura si parla.

Almeno dal mio punto di vista ciò che temo è la perdita delle persone che amo. Per certi versi la morte non è troppo diversa dall’abbandono, dall’addio. E’ un’addio che siamo costretti a dire. E ci tocca essere pronti, sia ad ascoltarlo che a dirlo.
E bisogna saper dosare le parole
le lacrime
perchè non siano loro a dosare te, o a dominarti.
Bisogna sempre saper sorridere, togliere ogni peso dal cuore degli altri, farli sorridere fino in fondo.
Non sappiamo mai quando tutto ciò finirà, quando questo nostro treno vedrà il capolinea, e pertanto bisogna solo goderci i posti della seconda classe, perchè la prima è riservata a chi ha già fatto un viaggio.

Insomma, se non s’era capito ho paura del vuoto che le persone lasciano, e del vuoto che potrei lasciare. Ho paura di tutto ciò, mi sentirei perso solo per questo. Per il resto la morte è una cosa naturale e che accetto senza troppe preoccupazioni.
Spero solo mi avverta per telefono qualche giorno prima,

così mi organizzo.

Andrea (sdl)

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Led Zeppelin

Lo ammetto. Ho una pessima cultura musicale riguardo alla musica dei “tempi prima di me e intorno alla mia nascita”. Ma cerco di recuperare ora che ho una mentalità sufficientemente flessibile per ascoltare quasi tutto.

Ebbene quindi, avendo avuto la possibilità di sentire pietre miliari del rock quali i Led Zeppelin mi sono accorto di come fossero “sperimentali” e quanto abbia ritrovato di loro nella musica che tutt’ora ascolto, vari generi rock e metal.

Erano loro troppo bravi oppure la creatività è diminuita?

forse siamo stati invasi dall’era del commercio, della vendita. quando prima ancora si tentava di vendere noi stessi, inteso come produzione profonda della nostra mente delle nostre emozioni e quant’altro.

Non saprei, ma so che la loro musica mantiene un’attualità impressionante, nonostante il passaggio del tempo. Come altri personaggi epici quali Van Halen o AC-DC si mantengono sugli stessi livelli.

E pensare che erano 30 anni fa…

Andrea (sdl)