testo da leggere rigorosamente ascoltando la melodia della canzone
Ogni giorno ti alzi. Ti fai domande. Il sole sbatte la porta che in fondo lo sa che tanto ti devi svegliare. La vita non ha tregua di te, ma in fondo devi andare avanti. Ogni giorno continui a domandarti se questa è la strada giusta, se continuando così prima o poi tutto si rimetterà a posto, e tornerà com’era un tempo. Ma com’era un tempo? Ricordi vaghi di cose che ormai non hanno importanza. Ci sono stati altri giorni, altri soli che delicatamente ti ricordavano che c’era ancora spazio per te in questo universo, che puoi ancora giocarti le tue carte, altre mattine dove le nuvole e la nebbia ti toglievano ogni forza di alzarti, altre persone che ti volevano tirar fuori di casa, altre telefonate di notte e tu che dormi, dormi dormi. E ogni tanto ti svegli. Ogni tanto, di notte, ti svegli. Una voce rotta dall’altro lato, e tu che devi sostenere tutto. E’ il tuo lavoro, forse di più il tuo scopo, non certo la tua vita.
Ogni giorno vorresti arrivare alla fine del giorno. Alcuni giorni per scoprire cosa succederà. Altri per fuggire da cosa è successo. Il sonno in quei casi è l’unica vera soluzione ai tuoi problemi. In altri neanche quello funziona e tu sei ancora lì, ancora al mattino che ti alzi, il sole sbatte la porta e ti domandi se è già ora di rifare casini.
Ogni giorno ti domandi dov’è stato il punto dove hai sbagliato. Quando non lo fai è solo perché ci sono cose belle che per fortuna ti distraggono, tengono la tua mente lontano dagli errori che hai fatto, dalle persone a cui hai lasciato cicatrici, dalle tue, di cicatrici, che non sai come togliere. Dicono che basta il tempo, ma non hai mai visto nessuna cicatrice sparire con il tempo. Servono dottori, cure, amici, donne, sogni, speranze, bicchieri, parole, tutte cose che di certo il tempo può aiutarti a trovare, ma che in genere non è che siano proprio fuori dalla porta di casa.
Ogni giorno una melodia va pian piano dissolvendosi. A malapena la senti. E’ una candela che smette di illuminare una stanza. Per molti è un numero. Per altri è una vita. In quel suono, in quella luce, ci sono centinaia di storie vissute dal primo urlo all’ultimo lamento. Ogni giorno.
Look at me. There’s nothing I wanted to show, but in this life I can’t go on saying it’s all so good. Look, and don’t forget. Life won’t wait for you, your tears won’t be forgiven, your pain won’t be remembered. It’s just as simple as this. This wind that flows without sound, this dreadful feeling. You should not forget all the things you found in your way. Because they were the last resort to something beautiful, they were the hidden magic above all the rest.
Stop crying. Stop screaming inside this empty room, there’s no place for that.
I would’ve love this life if it was good. I would’ve said that there was something else. Something to believe in. To change. But in the end, in the dark path that lies around you you find nothing. And that’s all you can expect.
But don’t stop here. Leave your way for another time. But don’t leave me. That’s the last line on my testament. The first and the last. My Everything.
[Christina Aguilera – Hurt]
Seems like it was yesterday when I saw your face You told me how proud you were but I walked away If only I knew what I know today
I would hold you in my arms I would take the pain away Thank you for all you’ve done Forgive all your mistakes There’s nothing I wouldn’t do To hear your voice again Sometimes I want to call you but I know you won’t be there
I’m sorry for blaming you for everything I just couldn’t do And I’ve hurt myself by hurting you Some days I feel broke inside but I won’t admit Sometimes I just want to hide ‘cause it’s you I miss You know it’s so hard to say goodbye when it comes to this
Would you tell me I was wrong? Would you help me understand? Are you looking down upon me? Are you proud of who I am? There’s nothing I wouldn’t do To have just one more chance To look into your eyes and see you looking back
I’m sorry for blaming you for everything I just couldn’t do And I’ve hurt myself If I had just one more day, I would tell you how much that I’ve missed you since you’ve been away
Oh, it’s dangerous It’s so out of line to try to turn back time
I’m sorry for blaming you for everything I just couldn’t do And I’ve hurt myself
Non dimenticare la mia ombra, la forma del letto quando piano piano diverremo luce. Non dimenticare i vestiti, quei colori che adoravo con tanta intensità. Essi erano esaranno la forma più semplice di me. Una sfumatura era il mio umore, o forse la mia rabbia. Quel rosso rabbioso che trasformava la realtà, puoi ricordarlo? Non dimenticarlo allora, non dimenticare gli occhi con cui guardavo il mondo, e non dimenticare il sorriso che regalai alle persone. Quando sarò luce non dimenticare niente di tutto questo. Ogni persona è un viaggio, e in un viaggio non devi tornare indietro, sennò è una vacanza. Così dicevano. Così diranno quando scomparirò nel niente. E qualche sconosciuto pronuncerà in silenzio il mio nome. E come una magia dovrai sapere che ci sono. Che non ti ho abbandonato. Perché non è stato solo il mio corpo ad esser qui, ma un pensiero più vivido, più reale e meno labile di questa paura che ti sta uccidendo. Non devi essere accecato dalla fine, ogni fine ha un perché e questa fine non cambierà la tua di storia. E’ solo la fine della mia, io per te sarò un mero capitolo, che non dovrai però scordare. Scordarmi è uccidermi sul serio. Lasciare che il pianoforte smetta di suonare e riecheggi nel silenzio di una stanza senza motivi. Non vorrei questo. Vorrei che tu non scordassi niente. Niente. Dalle mani che ti guidavano, agli occhi che sognavano il tuo futuro con la stessa fanciullezza con cui tu guardavi il presente. Il tuo presente, il mio futuro. Il mio futuro, il tuo presente. Due facce di una medaglia. Qui mi fermo. La ruota è girata e la croce è arrivata. Caduta a terra, rovesciata con la faccia verso il cielo che guarda quel futuro che tu un giorno potrai vedere. Io mi fermo qua. Non dirmi altro. So che c’è sempre qualcosa da dire. Ma più che dire, pensa. Pensami, mentre vado. Mentre mi allontano. Perché io ti ho pensato tutto questo tempo. E sarei solo uno stupido a negare tutto questo amore. Segnalo, con una cicatrice, con un foglio. Marchia il tuo cuore, perché possa sempre essere pronto a ciò che ti aspetta, e tienimi stretta la mano un’ultima volta.
E quando vedrai la mia luce, non spaventarti e sorridi. Se c’è una cosa che voglio per te è quella.
Andrea (sdl)
[ My Chemical Romance – Cancer ]
Turn away If you could get me a drink Of water cause my lips are chapped and faded Call my Aunt Marie Help her gather all my things And bury me In all my favorite colors, My sisters and my brothers, still, I will not kiss you, Cause the hardest part of this, Is leaving you.
Now turn away, Cause I’m awful just to see Cause all my hair’s abandoned off my body, Oh my agony, Know that I will never marry, Baby, I’m just soggy from the chemo, But counting down the days to go. It just ain’t living And I just hope you know,
That if you say, Good-bye today, I’d ask you to be true, Cause the hardest part of this, Is leaving you…
L’amore fa male. In ogni sua forma ed espressione. Una cosa così straordinariamente bella non può essere da sola. Qualcosa la deve controbilanciare. Ed è lì che l’amore, fa male. Quando lo puoi perdere, o lo vedi sparire tra le sabbie del vento. Quando la nebbia lo avvolge e non sai dove trovarlo. Quando piangi e non vedi di fronte a te. Nei film cade sempre una lacrima, ma il tuo cuscino ne ha contate così tante di più che non capisci come gli venga da piangere solo una dannata lacrima. Una sola. In una non c’entra tutto questo dolore. Tutti questi pianti. Non ci stanno. Per questo l’amore fa male. Perchè sennò non saremmo nel mondo giusto. Ogni cosa bella, se la perdi fa male. Fa male a chi la perde coscientemente e anche a chi non se ne rende conto. Prima amavi, ora non più. Tutto scomparso. Conti i secondi, e ne conti troppo pochi perchè un amore si sia dissolto. Qualche decina di migliaia e c’è il tradimento. Al centinaio di migliaia forse ce la fai a capire che è tutto finito. O forse non lo capisci mai. Ma quel dolore lo capirai solo dopo. Perchè fa dannatamente male quando ami e ti vedi abbandonare. Ma anche quando amavi e non capisici come mai ora non ami più.
Per questo l’amore è una poesia stupenda. Perchè contiene tutto. Il prologo, lo svolgimento e l’epilogo. Quando per caso due sguardi si incontrano. Quando senza rimorsi due mani si toccano. Quando con dolore due cuori si lasciano.
[Nazareth – Love hurts]
Love hurts love scares love wounds and mares any heart Not tough nor strong enough to take a lot of pain Take a lot of pain love is like a cloud holds a lot of rain. Love hurts love hurts I’m young I know but even so I know a thing or two I’ve learned from you I’ve really learned a lot really learned a lot. Love is like a stove burns you when it’s hot. Love hurts love hurts some fools rave of happiness
Blissfulness togetherness some fools fool themselves I guess
But they’re not fooling me I know it isn’t true
No it isn’t ture. Love is just a lie made to make you blue. Love hurts love hurts.
Love hurts love scares love wounds and mares any heart
A volte le parole non bastano. Uno ha in testa quell’idea definita di cosa vorrebbe dire, raccontare, ma poi gli muore sulle labbra, cade a terra nell’aria incredibile di una qualunque giornata di questo mondo. A volte le parole non le dici neanche dentro te. Sono molte le persone che hanno paura di mostrarsi, di giocare il tutto per tutto. E’ facile nascondersi, per non essere feriti. E’ facile piantare muri per evitare che ci siano intrusi. Però a volte hai disegnato in testa un amore, una speranza e non sai come tirarla fuori. Perchè ti fa paura il mondo, la sua cattiveria. Oppure sei tu la cattiveria che temi. Le parti che non sai controllare di te. Siamo tutti un ottimo intento, ma una pessima realizzazione. Quello che possiamo fare è cercare di arrivare ai traguardi nel miglior modo possibile. Quello per noi è vincere. Solo poi scopriremo che in realtà abbiamo vinto per davvero. Bisogna lasciarsi andare. Mostrare il sorriso che nascondiamo. Perchè un sorriso sa far fiorire gli altri.
A volte basta davvero poco, una sciocchezza. E non sono le parole, ma qualcosa in più, semplicemente more than words.
[Extreme – More than words]
Saying I love you Is not the words I want to hear from you Its not that I want you Not to say, but if you only knew How easy it would be to show me how you feel More than words is all you have to do to make it real Then you wouldnt have to say that you love me Cos Id already know
What would you do if my heart was torn in two More than words to show you feel That your love for me is real What would you say if I took those words away Then you couldnt make things new Just by saying I love you
More than words
Now Ive tried to talk to you and make you understand All you have to do is close your eyes And just reach out your hands and touch me Hold me close dont ever let me go More than words is all I ever needed you to show Then you wouldnt have to say that you love me Cos Id already know
What would you do if my heart was torn in two More than words to show you feel That your love for me is real What would you say if I took those words away Then you couldnt make things new Just by saying I love you
Non rimase molto da dire in effetti. Un bicchiere di thècaldo, una poltrona, e quattro occhi che come autostrade si incrociavano nell’aria. Non rimase poi più tanto. I vestiti erano ancora indosso, e c’era quella complicità strana, quel desiderio di condivisione che portava due persone a incrociare le dita. Lui e lei. lontani dal mondo, divisi da un thè. Lui qui, lei là. C’erano tonnellate di cemento aria strade smog, tra loro. C’era un’intero universo. Come c’era sempre stato. C’era tra loro e il loro futuro, c’era tra le loro labbra. E poi nella notte piano piano tutto finiva con il disperdersi nel buio. Tutto perdeva forma, la città, le luci, le loro mani. Iniziarono a toccarsi senza poter essere lì. Era strano, neanche sapevano. Erano quelle cose così trascendenti che uno neanche ci crede. Poi, tra le auto che ogni tanto entravano nella loro testa con la prorompente luce che spezzava l’oscurità, i due provavano a scorgere il futuro, quella tenera illusione. Si guardarono. Attraverso muri, in quell’idillio di speranze e sentimenti a cui ancora credevano. Dedicarono alle stelle una piccola poesia, era una poesia per loro due. Lui guardando il muro della stanza, lei scorgendo le increspature delle coperte oltre il cuscino. Per entrambi un’auto passò, per entrambi il buio fu spezzato, ed entrambi iniziarono la storia. Iniziò con “C’era una volta…” e fini con “Farewell“
[Francesco Guccini – Farewell]
E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent’ anni portati così, come si porta un maglione sformato su un paio di jeans; come si sente la voglia di vivere che scoppia un giorno e non spieghi il perchè: un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos’è.
Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani, giorni a chiedersi tutto cos’ era, vedersi ogni sera; ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale, ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale e sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore, quando aprivi la porta il sorriso ogni volta mi entrava nel cuore.
Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova, era tanto potere parlarci, giocare a guardarci, tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino, religione del tirare tardi e aspettare mattino; e una notte lasciasti portarti via, solo la nebbia e noi due in sentinella, la città addormentata non era mai stata così tanto bella.
Era facile vivere allora ogni ora, chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci, e ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell’ epoca nuova, ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova. Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo, ci sembrava d’ avere trovato la chiave segreta del mondo.
Non fu facile volersi bene, restare assieme o pensare d’ avere un domani e stare lontani; tutti e due a immaginarsi: “Con chi sarà?” In ogni cosa un pensiero costante, un ricordo lucente e durissimo come il diamante e a ogni passo lasciare portarci via da un’ emozione non piena, non colta: rivedersi era come rinascere ancora una volta.
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione, e il peccato fu creder speciale una storia normale. Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo, sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo. E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa; siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa.
“The triangle tingles and the trumpet plays slow”…
Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d’ estate con qualcosa di fragile come le storie passate: forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile credo, perchè ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me…
Straziami l’anima. Rimane poco altro da aggiungere. I tuoi occhi sbandarono nei miei, in quel fosso di disperazione che poi nacque dall’accorgersi di come avevo bisogno di te, di come fossi legato a quella vita, a quel tuo cuore, a quella tua voce.
Addio amore mio. Addio amore mio.
Le mie mani straziano l’aria con una lentezza esasperante. Ti guardo camminare lontano, verso un treno che ti porta via da me. Guardo i tuoi passi, contandoli uno ad uno, per non dimenticarne il suono i movimenti, il numero. Davanti a noi un tempo c’era un infinità di futuri, alcuni li abbiamo visti altri li abbiamo vissuti, e ci siamo persi nelle lacrime.
Addio amore mio. Addio amore mio…
Il cuore risuona un eco stanco e vuoto che ricorda all’anima che ci dovrebbere essere altro. Ma nella mia mano sento ancora il calore della tua, un dolore infinito si propaga su tutti i nervi. E sento mani che non ci sono, sento labbra oramai scordate. Sento te di fronte, i tuoi occhi a pochi centimetri dai miei, e quel dolore così forte, così vero e fasullo allo stesso tempo. Mi perdo in te amore.
Addio amore mio.Addio amore.Addio…
[James Blunt – Goodbye My Lover]
Did I disappoint you or let you down? Should I be feeling guilty or let the judges frown? ‘Cause I saw the end before we’d begun, Yes I saw you were blinded and I knew I had won. So I took what’s mine by eternal right. Took your soul out into the night. It may be over but it won’t stop there, I am here for you if you’d only care. You touched my heart you touched my soul. You changed my life and all my goals. And love is blind and that I knew when, My heart was blinded by you. I’ve kissed your lips and held your head. Shared your dreams and shared your bed. I know you well, I know your smell. I’ve been addicted to you.
Goodbye my lover. Goodbye my friend. You have been the one. You have been the one for me.
I am a dreamer but when I wake, You can’t break my spirit – it’s my dreams you take. And as you move on, remember me, Remember us and all we used to be I’ve seen you cry, I’ve seen you smile. I’ve watched you sleeping for a while. I’d be the father of your child. I’d spend a lifetime with you. I know your fears and you know mine. We’ve had our doubts but now we’re fine, And I love you, I swear that’s true. I cannot live without you.
Goodbye my lover. Goodbye my friend. You have been the one. You have been the one for me.
And I still hold your hand in mine. In mine when I’m asleep. And I will bear my soul in time, When I’m kneeling at your feet. Goodbye my lover. Goodbye my friend. You have been the one. You have been the one for me. I’m so hollow, baby, I’m so hollow. I’m so, I’m so, I’m so hollow.
Non arrenderti. Non ora nè mai. Tieni teso il filo del tuo destino senza spezzarlo. Tienilo lì, tra le tue dita, con la sapienza di un amante. Sorreggilo disteso nel tempo e non arrenderti. A volte è tutto semplice e puoi correre, altre invece devi camminare, passo dopo passo lentamente avvicinarti al traguardo. Ma non devi mai arrenderti, nè dimenticare chi sei. Non devi farti sconfiggere dalla paura e dalle malelingue. In questo mondo ci sono poche cose certe. La prima è che esisti. La seconda è che credi. Potresti non credere in niente. Allora, vuoto di ogni valore, prova a camminare nel niente e vediamo se ti riesce. Quando credi in qualcosa, qualsiasi cosa, niente sarà così inarrivabile. Niente sarà impossibile. Serviranno due o tre vite forse, ma ci arriverai al tuo traguardo, con quel filo ben teso e distinguibile nel cielo.
Quindi sappilo. Che non devi mai dimenticare, che non devi mai e poi mai smettere di credere.
[Journey – Don’t stop believing]
Just a small town girl, livin’ in a lonely world She took the midnight train goin’ anywhere Just a city boy, born and raised in south Detroit He took the midnight train goin’ anywhere A singer in a smokey room A smell of wine and cheap perfume For a smile they can share the night It goes on and on and on and on
Strangers waiting, up and down the boulevard Their shadows searching in the night Streetlight people, living just to find emotion Hiding, somewhere in the night
Working hard to get my fill, everybody wants a thrill Payin’ anything to roll the dice, just one more time Some will win, some will lose Some were born to sing the blues Oh, the movie never ends It goes on and on and on and on
(chorus)
Don’t stop believin’ Hold on to the feelin’ Streetlight people
Travasa schegge di sentimenti in bottiglie di plastica. Si riempiono come gonfie mangione per finire in un qualche angolo perduto di quella casa. Nel cuore del ragazzo frammenti di ricordi cercavano di poggiarsi a terra. Una chitarra muoveva i suoni nella stanza. La impugnava con fermezza, e con lentezza produceva quelle note. Erano quasi schiocchi di labbra che s’incontrano. Riuscì con la chitarra a tradurre l’amore il ragazzo. La ragazza non c’era. Era nei suoi pensieri ma lontana da lui. E lui lì, solo nella casa sperduta nel buio. Albersi su alberi e parole che non sarebbero mai arrivate. Dediche forse, scritte sulle pareti di una casa che in ultravioletto avrebbero mostrato una vita fatta di musica e d’amore.
Si guardò nell’anima il ragazzo. Vide la casa. Anche lì, oltre la stringa corta della sua vita, la paglietta che ti fa vincere o perde. Guardò dall’alto il silenzio della casa, vide se stesso intrappolato nel buio di quelle pareti, tra finestre cristalline e muri di cemento. Capì. Capì che non era tutto lì. Che non doveva rimanere tutto lì. Accese una sigaretta. La fioca luce spanse il buio più un là. Poi prese la chitarra. Primo accordo. Il tempo ticchettò. Secondo accordo. La terra si fermò a sentire. Terzo accordo. Non era tutto lì. Non era solamente quello. C’era altro. Oltre la casa, oltre i muri ed il cielo di pece. C’era molto altro. Quarto accordo. Il ragazzo muoveva le mani con maestria sulle corde di mille secondi di vita. Con le dita percepiva la vita passare e non era più la casa, non era più il buio non era più tutto ciò. Quinto accordo. Il ragazzo non capì in realtà. Era tutto ed era troppo. Sesto accordo. Ora c’era la musica. Non c’era il resto. Era quanto bastava, la musica. La chitarra e le sue corde. Il suo destino lo guardò dall’alto, sentì le note, e si inginocchio di fronte al ragazzo. La ragazza era oltre quella porta, un filo di legno li divideva. Settimo accordo. Prese la rincorsa, e saltò dalla finestra. Il ragazzo, la sua vita, si spezzarono nel vento. La ragazza non c’era mai stata dietro la porta. E fuori, oltre tutto, era buio.
[Pain of Salvation – Second Love]
day after day, nothing’s changed you’re far away but I want you to know I can’t sleep anymore by the nights night after night the stars are shining so bright though my pain is larger than Universe tonight
want you to know I can’t sleep anymore by the nights, by the nights day after day I want you to say that you’re mine, you are mine
year after year, oh, tear after tear it feels like my heart will break in two you came like a wind, I couldn’t defend you cut my heart so deeply the scars won’t mend I’ll never believe in love anymore, after this, after this can never change or re-arrange what we lost, what we lost
time after time I am wasting my time living in a past where I was strong but now I am gone, I leave no shadow when I’m alone I’ll stay forever in my dreams where you are near
want you to know I can’t sleep anymore by the nights, by the nights day after day I want you to say that you’re mine, you are mine want you to know I can’t sleep anymore by the nights, by the nights day after day I want you to say that you’re mine, you are mine
[Savatage – Not what you see]
No life’s so short it can’t turn around You can’t spend your life living underground For from above you don’t hear a sound And I’m out here, waiting I don’t understand what you want me to be It’s the dark you’re hating, it’s not who I am But I know that it’s all that you see
No life’s so short that it never learns No flame so small that it never burns No page so sure that it never turns And I’m out here, waiting I don’t understand what you want me to be It’s the dark you’re hating, it’s not who I am But I know that it’s all that you see
(bridge) Can you live your life in a day, putting every moment in play? Never hear a word that they say as the wheels go around
Tell me if you win would it show – in a thousand years, who would know? As a million lives come and go on this same piece of ground
(simultaneously)
Can you live your life in a day I’ve been waiting Putting every moment in play? Never hear a word that they say I don’t understand what you want me to be As the wheels go around Tell me if you win would it show It’s the dark you’re hating In a thousand years, who would know? As a million lives come and go It’s not who I am, but it is what you see On this same piece of ground
(simultaneously)
1. I’ve been waiting I don’t understand what you want me to be It’s the dark you’re hating It’s not who I am, but it is what you see
2. /Can you live your life in a day Putting every moment in play? /Never hear a word that they say As the wheels go around /Tell me if you win would it show In a thousand years, who would know? /As a million lives come and go On this same piece of ground
3. /Tell me would you really want to See me leave this night without you /Would you ever look about you Wondering where we might be /New York is so far away now Tokyo, Berlin and Moscow /Only dreams from here but somehow One day that world we will see
(simultaneously again, except substitute this for stanza 1 and clip last three syllables of the last line of stanzas 2 and 3)
1. I don’t understand I don’t understand I don’t understand I don’t understand I don’t understand I don’t understand I don’t understand I don’t understand…
(together, immediately)
…what I see.
(solo)
(coda) I swear on tomorrow, if you take this chance Our lives are this moment, the music – the dance And here in this labyrinth of lost mysteries I close my eyes on this night and you’re all that I see
Cos’altro rimane dopo tutto? La cenere che vola via nel vento cosa mantiene ancora delle foreste bruciate. Quanti altri ricordi ci potranno mai essere in della polvere nera?
La città risalta il terreno impietrito. Ci sono le foglie di un’estate e le parole perse sulle strade. La notte stampa lampi arancioni sui vestiti. Ti viene da domandarti se quell’innaturale luna rossa ti aspetterà da qualche parte. Il passato inizia a bussare, piano piano. Iniziano flashback non voluti ed il cuore inizia a rotolare e inizi a correre lasciando scie di pensieri oltre di te. E c’è la città bianca, il mare dell’elba e di nizza, un camino troppo acceso, una goccia di vita spesa assieme.
Ti inizi a domandare tutto. E la strada è ancora lì. Di fronte a te rimane, immobile, un piccolo cumulo di cenere, pronto ad essere spazzato via dal tuo passaggio, mentre corri, mentre piangi, mentre vivi.
E ti rimane la domanda o forse la certezza, che il tempo passerà. Che tra un pò su quella strada non ci sarà più niente, o forse tornerà qualcosa. Tornerai a correre con i tuoi sorrisi. Quelli che spazzano via le nuvole. E nel vento non troverai solo il passato, ma anche il presente.
Dedicata ad un ombra diafana che si stende oltre la mia vita. Dedicato a quella lacrima che ancora non si è decisa a cadere. A quel sogno, od incubo.
[Velvet – Dovevo dirti molte cose]
Sono sul ciglio della strada amore scusami io ti sorrido ma non puoi più guardarmi confesso che non ho più armi e sogni qui per te per te che mi aiutavi ogni giorno a vivere per te che ora io non vivo più sto scivolando tra le strade della tua città quanto sei bella e forte da quassù. Non è stato facile per me stare su continuo a fingere per te corro più su dovevo dirti molte cose amore. Sono sul ciglio della porta amore scusami non suono per non disturbare te che dormi le foto ti ritraggono felice ma non più con me ho smesso di fumare è stato così semplice ma non è facile vederti giù ma scivolando tra le luci della tua città ti vedo forte e bella da quassù. Non è stato facile per me stare su continuo a fingere per te corro più su dovevo dirti molte cose amore. Corro più su dovevo dirti molte cose amore.