Ascoltatori

Mi rendo solo ora conto dell’importanza di scrivere non per noi stessi. C’è davvero un abisso tremendo.
Scrivevo or ora su un forum che frequento (Ultimoneurone) e così, facendo un post sul cambiamento (simile a quello già scritto nel blog, ma con qualche piccola cosa più personale) mi sono reso conto della differenza che passa tra la stesura di un testo fine a se stesso, e quella di un testo nato in proiezione per qualcuno.
Lo diceva anche Stephen King nel suo libro “On Writing” : E’ importante avere un ascoltatore.
Quel lettore speciale per cui scrivi. Il tuo primo critico ma soprattutto il tuo secondo cuore.
Finchè uno scriverà solamente per se stesso ne uscirà fuori il solito diario trito e ritrito. Sempre la solita lagna.
Poi un testo può non piacere, ma tra i due passerà sempre un abisso. Quando il suono del tuo cuore è ben proiettato, ciò che si sente non è più rumore ma melodia. Questo è poco ma sicuro.
Me ne sono reso conto anche scrivendo in questo blog, lo ammetto. Ogni tanto sono affetto dalla mania del visitatore e del riempimento. Ma c’è poco da fare. A volte ci prendo a volte no, ma se provo a scrivere quando non mi sento di poter indirizzare le mie parole a qualcuno quello che ne esce fuori è solo una cantilena.

Cosa rende un blog bello? I contenuti. La loro esposizione. E le parole.
Ci sono blog famosi che non sono belli? Altrochè. Quanti ne volete. Ma l’esempio non si limita solo alla carta digitale. Vogliamo parlare di tutti quegli ignoti compositori o chitaristi o chissàcosa, che rimangono nell’ombra ma la cui tecnica rivalegga con i grandi?
C’è sempre questo triste divario. Un pò è per tempismo, un pò per fortuna.
Perchè alla fine anche i tempi sono importanti. E’ importante saper scrivere quando serve. E non deludere mai.

Io penso sia poi importante essere veri. Con se stessi e con gli altri.
In questo blog non ho mai mentito. Certo. Sono capitate molte volte le situazioni dove tra le righe del blog ho nascosto qualcosa. Era una piccola caccia al tesoro per tutte le persone là fuori. Quelle che conosco e che mi leggono.
Non ho mai preteso che la mia lista di link diventasse infinita. Ho solo messo quelli che leggevo e che sapevo apprezzare. E a dirla tutta devo dire che questo mi basta.
Capita però che alcuni legami vadano perdendosi. Siamo già al terzo blog che vedo cancellare oramai. Il primo fu quello di una amica che conoscevo dal vivo “Sara“. Il secondo e il terzo invece di due blogger trovati per strada di cui penso sia importante la menzione : Nocturne e MorganPalmas.
Erano bei blog. Ma alla fine lo spettacolo del blog dura fintanto che, dietro le quinte, qualcuno tiene ben tesi i fili.
Soprattutto serve tempo, molto tempo, per far si che un blog non sia scontato.
E serve creatività e inventiva. Doti rare ai giorni d’oggi.
Ci sono davvero tanti blog che valgono la pena e che probabilmente sono annebbiati da mostri quali beppegrillo, o dal solito inutile “Scambio di link”.
Liste infinite di blog. Alla fine uno non sa più cosa è di buona qualità. Sono semplicemente troppi.

La rete oramai è infangata di questi piccoli trucchi. Di questi scambi illeciti di non-umanità. La solita lotta tra chi vuole arrivare al traguardo da solo, e chi vuole arrivarci ingannando. Ce ne sono tanti. Come sono tanti blog ipocriti. Quelli dove ognuno si complimenta con l’altro o dove le persone non fanno che darsi ragione.
Che gusto c’è? mi domando.
Ma alla fine sono scelte non biasimabili. Ognuno imposta il suo piccolo teatrino come meglio gli riesce.
Io per voi ho preparato un pò di fiori, del buon profumo, ed una luce calda e avvolgente.
Se volete fermarvi per un thè verde siete ben graditi.

Andrea (sdl)

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Pensieri

Robotizzazioni umane (ovvero : umani a catena)

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C’è un motivo per cui non sopporto Footlocker : I commessi e le commesse.

Sono quanto di più falso esista al mondo. L’esatta rappresentazione capitalistica dello sfruttamento della clientela. Falsificare la bontà con bigliettoni sorridenti e poi svenderla come gentilezza.
L’illusione fatta acquisto.
E’ la catena di produzione di Robot Umani peggiore al mondo. E la cosa più inquietante è che riscuote successo.
Quell’ostentata bontà, quei sorrisi, quella presenza così asfissiante che caratterizza gli impiegati del Footlocker mi spaventa. Così interessati a starti intorno, a essere sempre e comunque intorno a te, peggio della vodafone. A cercarti di vendere qualunque cosa gli abbiano detto prima, secondo quegli schemi prestabiliti di acquisto e di proposta.
Prendi le Silver? Prova la suola.
Mi ricordo di un mio amico che ci lavorava.
Quando andai per provare delle silver il capo si avvicinò e gli fece cenno di ricordarsi di fare una cosa.
Quando il mio amico tornò da me, si avvicinò e disse
“Ora ti farò provare delle suole, tu dì che non ti piacciono, ok? Mi tocca farlo”
Mi tocca farlo? E’ inquietante.
Mentre lui mi proponeva di acquistare le suolette il suo capo lo osservava per vedere quanto sangue robotico scorreva in lui. Quanto sapeva mentire agli altri.

Per questo mi disgusta. E’ troppo falso perchè io mi possa sentire a mio agio. E’ troppo forzato.
Così, stasera, quando mi sono visto sul palco una cantante che sembrava l’originale su cui basavano la catena di produzione, mi sono sentito ancora più preoccupato.
E non era la tecnica che comunque la cantante e il gruppo avevano. Nè la piattezza della sua voce a rendermi insopportabile quella cantante.
No. Era proprio questo atteggiamento. Di forzatezza, felicità fasulla nascosta dietro falsi sorrisi e verità.
Quei sorrisi ipocriti che non posso far altro che fare una cosa : ferire il prossimo.

Andrea (sdl)

Cambiamenti psicotici

In quanto tempo una persona può cambiare? Quanto tempo server per incrinare la nostra abitudine e piano piano sostituirla con un’altra?
Questo significa cambiare. Significa smettere di fare automaticamente una cosa e invece farne un’altra.
Molti pensano sia impossibile. Ma in fondo siamo l’essere che si adatta per antonomasia. Il cambiamento è insito nel dna dell’uomo.
Certo, è sicuramente comodo credere non sia possibile. Uno non deve sforzarsi per farlo. Ma poi rimarrebbe tutta la vita lì.
Invece il cambiamento è il nostro tesoro. Quello che ci rende speciali.

In quanto possiamo però cambiare?
Una settimana? Due?
Chi dice cose così è semplicemente un bugiardo, oltre che un illuso.
Non si può.
Nessuno si abitua in due settimane a fare propri certi automatismi. Abbiamo bisogno di molto più tempo, ad esclusione dei casi dove l’automatismo che vogliamo cambiare è a contatto diretto con noi ogni secondo e noi ce ne ricordiamo. Forse lì in un mese ce la facciamo a cambiare.
Ma in una settimana no.
Una settimana o due solo il tempo che serve al fumatore malato per riprendersi. Dopo la malattia, rinizierà a fumare.
E’ quell’attimo di sanità mentale che fa presagire alla cementificazione di un’altra parte di noi.
Mai credere di poter cambiare così. Finiremmo per fissarci ancor più su cosa siamo, perchè incapaci di vedere oltre.
I cambiamenti, quelli veri, si vedono in mesi, anni a volte.

Quante volte siete cambiati? quante volte ve ne siete resi conto? quante volte vi siete accorti “dopo” che eravate diversi?

Dentro di noi c’è sempre quello strano tesoro. Il potenziale di essere e fare tutto.
Il punto è solo scoprirne la mappa.

Andrea (sdl)

Abuso di potere

immagine appartenente al rispettivo autore

Penso sia normale, in quanto povero mortale, essere leggermente insofferente di fronte a chi, con un contesto sociale ben diverso dal mio, fa largo abuso della sua posizione.

Mi riferisco alla fresca fresca polemica sulla satira sviluppata da alcuni fedeli cattolici di alto rango.
Piccolo riassunto della puntata precedente :
La chiesa è una potenza quasi europea (volevo dire mondiale ma è oggettivamente esagerato), ha un “reddito” davvero alto. Superiore alle proprie aspettative.
Reddito ovviamente usato, oltre che per scopi benefici, per mantenere tutta quella facciata d’oro che la ricopre.

La cosa interessante è che, ovviamente, sono i ranghi…mmm, come potrei chiamarli…
ah già : Elitari
dicevo : la cosa interessante è che, ovviamente, sono i ranghi elitari ad insorgere. Non certo quelli che si fanno in quattro. Casualmente è la parte seduta su una poltrona di pelle e non con le mani sporche di fango a farsi viva.
Perchè l’altra parte, quella buona della chiesa, si sta smazzando per risolvere alcuni dei problemi più importanti che ancora, quella parte “ricca“, fatica ad accettare.

Un esempio? I preservativi per l’africa.
La bibbia è vecchia. Può essere usata anche nei giorni d’oggi, a patto però di poter ammettere che esistono contesti sociali nettamente differenti.
Nella bibbia non ci poteva essere scritto che parlare al cellulare è peccato perchè fa male al cervello.
Insomma, sarebbe un pò troppo anche per il Signore no?
Ed è questo il punto. Una parte della chiesa (quella fatta d’oro) ora si lamenta per delle battute ironiche. L’altra parte (che non ha comunque espresso posizioni) sta impegnandosi per risolvere quel divario che viene sentito da tante parte sociali. Divario interno alla chiesa stessa, dove da un lato la chiesa sembra stupenda, dall’altro inutile.

A chi dobbiamo credere? A chi non sa reggere una battuta? Ai polemici che hanno perso la forza di ridere di se? O a chi combatte per quel bene in cui più di mezza umanità quasi sicuramente crede?

Qui non è destra o sinistra. Nè bene o male. E’ semplicemente delineare confini.
Quelli del credo, quelli della chiesa, e quelli della stupidità.

Andrea (sdl)

ps : il collegamento con l’immagine scelta è per palati allenati…

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Pensieri

Popopopopopopopopopo

immagine appartenente al rispettivo autore
popopopopopopopo“.
E’ diventato l’inno dell’italia, quando l’italia già ne aveva un altro.
Ho odiato quel suono. Primo perchè ha disintegrato una canzone. Secondo perchè ha mostrato un lato dell’italia che un pò mi fa paura e per certi versi mi schifa: la manovrabilità.
Non lo abbiamo realisticamente scelto, nè il suono nè la canzone. E soprattutto la canzone non è stata scelta per ciò che rappresentava, ma solo come strumento (neanche come mezzo).
Eccola la, la rappresentazione che esce fuori da quel suono.
Quella dell’italia “in generale“.
Quella degli urli senza motivo, quella senza un credo.
Certo, io dipingo la cosa come una catastrofe, ma d’altronde non è così forse?
Chi dice che ha “seguito la moda” per il casino che produceva, per l’atmosfera casinistica, non ha forse ignorato ancor più tutti i significati che potevano (e anzi avrebbero dovuto) esserci dietro questa malsana scelta?
popopopopopo“.
L’italia che non compone parole. Eccocì qua signori. Dire “POPOPOPO“.
Da piccoli la popò sono feci, da grandi suoni. E allora penso sia necessario domandarsi quali siano le origini di tutto ciò.
La ricerca di una nuova, moderna, identità?
Il bisogno solo di far casino?
La produzione di tutto questo insieme di cose non ha granchè significato e purtroppo non fa che evidenziare solo povertà. Non è poetica, non è elaborata.
Sono mille volte meglio i canti che escono dalle tribune la domenica. Fanno sorridere, e ammaliano i tifosi. Questo no.
Popopopopopo
sembra altro.

Questo era solo un piccolo urlo, sia chiaro. In fondo la libertà di ognuno non va limitata. Ma ciò implica che anche la mia libertà a schifarmi di fronte a certe cose venga a farsi notare.

Ah già. L’ultima possibile domanda. Forse è stato fatto a fronte di una nuova senzazione comunitaria di unità?
No.
Unità non è emulazione. Unità è uguaglianza.

Andrea (sdl)

La religione è perfetta

immagine appartenente al rispettivo autore

La religione, come ogni credo in generale è perfetto.
Sia ben chiaro. Con questo post non voglio dire che la religione sia sbagliata o altro, solo elencare gli “sporchi trucchi” dietro ogni tipo di vera fede.
Il discorso nasce a fronte di un confronto tra me ed un’altra persona (credente) e siamo arrivati ad una conclusione molto evidente, ma non sempre accettabile.
Il primo vero problema da affrontare è la frase
“Non si può usare la
logica comune per cose così. La logica non può rappresentarle.”
Il secondo vero problema è
“Non puoi capire. E’ un’esperienza interiore. Se non la provi non puoi capire”.
Perchè considero queste due frasi due veri, mastodontici, problemi?
Perchè rendono qualunque credo inconfutabile, incorreggibile, perfetto.
La prima frase scardina le basi del ragionamento logico, mettendolo in una posizione di incompetenza, ma dimenticandosi che il ragionamento logico è semplicemente una definizione.
I criteri di eguaglianza in matematica sono definiti rispettando certe regole. A volte per rispettare questi criteri si definiscono cose “ad hoc” per facilitarne l’eguaglianza. Così potrebbe essere tranquillamente nella religione. La logica magari può essere applicata, ma con interpretazioni leggermente differenti a seconda dei casi.
Purtroppo una frase così stronca metà delle confutazioni.
Alla rimanente ci pensa la
seconda.
Il motivo? Beh rende inabili tutte le persone intenzionate a confutare.
Ti dice : tu non hai la patente e quindi non puoi guidare.
Punto.
Nessun’altro commento accettato.
In effetti sarebbe anche vero, dopotutto la religione E’ un’esperienza interiore. Ed effettivamente non la si può comprendere se non avendola provata noi stessi. E con religione, sia chiaro, ho inteso un concetto molto ampio. Si passa da quelle famose alla visione del tutt’uno con il mondo. E’ quasi il “Credo in genere” purchè non sia terreno ovviamente, altrimenti la seconda frase non ha senso di esistere.
Ora, date queste due frasi la mia paura, e la critica che rivolgo volentieri a chi crede : Come si fa a capire di sbagliare?
Il punto è proprio questo. Tu non hai diritto a confutare qualcosa finchè non la provi, ma se la provi non hai assolutamente interesse a farlo, anzi, ti schifa l’idea. Inoltre la cosa in cui credi non può essere analizzata per le comuni metodologie. Quindi : Come si capisce quando si sbaglia?
E’ questa la cosa che maggiormente mi inquieta della religione. L’inabilità ad avere errori. La totale ignoranza della possibilità che “Credo nella cosa sbagliata.
E’ tutto perfetto lì. A partire dalle basi, fino alle torri. E tutte le frasi intorno lo sono.

Ma è una perfezione reale o costruita?

Andrea (sdl)

Happy Halloween (no. odio le feste così)

l’immagine appartiene all’autore di flickr


Personalmente non sono un’amante di festività che non appartengono alla nostra cultura. E sinceramente le abolirei. Figurarsi poi Halloween che comunque è una festa senza un perchè. Aggiungerei che, mentre è facile credere l’origine della festa Americana, essa è di origine Europea. Fatevi un giro sulla wikipedia per scoprirlo.
In realtà, al di là dell’immagine molto ironica (sopratuttto citazione informatica) eccomi che quindi ieri sera accetto di uscire, tanto per non stare rintanato in casa.
Destinazione della serata : Il saschall di firenze.
La musica faceva discretamente pena, la gente pure. Il DJ era stonato talmente tanto che se andava a fare qualcos’altro era meglio. La somma finale della serata non è stata niente di che, ma neanche brutta.
Ma allora perchè spreco tempo in un post?
Perchè all’ingresso, al bancone per lasciare o ritirare il guardaroba, era affissa la seguente frase :
“I capi lasciati in custodia vengono restituiti una volta sola”

della serie : sapevano duplicarli?!

Andrea (sdl)

Buongiorno buongiorno

Abito in una mansarda. Piano sopra l’ultimo piano. Che poi significa essere gli ultimi a scendere e i primi a salire. Almeno verso l’alto.
Nel mio palazzo c’è un simpatico signore. E’ abbastanza anziano, ma allo stesso tempo molto spensierato.
Ogni volta che lo vedo mi mette quella strana allegria. E allora io lo saluto.
“Buongiorno buongiorno” dice.
Due volte. Mai una.
Come se volesse sottolineare che è sempre un buon giorno che non esistono giorni cattivi.

“buongiorno buongiorno”

Oggi, dopo averlo salutato mi sono messo a guardarlo un attimo. Io ero ad aspettare l’ascensore e lui era appena uscito.
Andava al suo orto.
Niente di strano fin qui no? Se non fosse che l’orto è a 5 metri da casa. e siamo in centro.
Il suo orto è nato e sta incredibilmente vivendo in una piccola conca. Lunga circa due metri e mezzo. All’inizio c’era solo sudicio lì. La gente la usava per buttarci le peggio cose. Lui invece l’ha trasformata in un orto nel mezzo al cemento.
Tra l’altro la conca è esattamente dietro ad un distributore di benzina. E’ già tanto che le piante stiano resistendo.

Quest’estate lui si è preso cura di questa sua piccola creazione. L’ha cullata ed ora è lì.
Così, inevitabilmente, mentre l’ascensore si richiudeva oltre me mi è tornata in mente una canzone che ascoltai tempo fa.

Faceva così…

E la vita è così forte
che attraversa i muri senza farsi vedere
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire

ON AIR : Roberto Vecchioni [Sogna ragazzo, sogna] Sogna ragazzo, sogna

Andrea (sdl)

La pupa e il secchione, la pupa e il coglione, la pupa…

Ehm… sapete che è divertentissimo scrivere titoli così?
Comunque la prima risposta è quella che vale e la parola chiave di oggi sarà : Secchione.
Le pupe, oltre ad essere belle a vedersi, non hanno tutta quella grande utilità, quindi le lascio volentieri fuori dal discorso. Invece mi piacerebbe approfondire un attimo il significato della parola Secchione, aldilà dei giochi di parole, ovviamente.
A livello sociale il secchione si presenta con occhiali orrendi, un totale disadattamento nei confronti della compagnia, e dei voti invidiabili.
Ma è davvero questo?
Sempre socialmente parlando molti individuano il secchione con
  • Uno con gli occhiali
  • Uno che ha voti molto alti
  • Uno che è disadattato e ha voti migliori dei propri
Il che è un pò restrittivo, ammettiamolo. Ma calza a pennello con la capacità della “massa(compresi anche quelli che provano a distinguersi da essa) di assimilare informazioni e elevarle a verità. E soprattutto è l’aspetto che fa la differenza. A volte uno dà del secchione ad un altro solo per un paio di occhiali (quante me ne han dette a me, figuratevi…).
Ma chi è il vero secchione?
Almeno per me il secchione è quello che studia per i voti e non per l’argomento.
Chi studia per l’argomento è una persona forte e decisa che ama quella materia.
Vorrei vedere che vi offendessero perchè vi piace la cioccolata o il sesso e cercate di farne/studiarne quanto più potete! Sarebbe comico no?
Eccola la differenza : passione o interesse al voto.
Persona meritevole e Secchione.
Forse è questo il vero secchione. E indipendentemente da quanto io abbia odiato questa parola non posso negare che, io stesso, gli fornisco una delle peggiori accezioni negative.

Ah già… Oppure è un contenitore… ma quello era solo il gioco di parole idiota

Andrea (sdl)

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Pensieri

Differenze nei giri

Rimango piacevolmente stupito dalle sempre più frequenti manifestazioni in piazza della destra di oggi. Dai loro girotondi (è lo stesso Alemanno ad averli chiamati tali) contro il governo prodi e contro le ingiustizie (bla bla bla) di quest’altra sinistra.
Interessante. Sono dell’idea che sia lecito cambiare opinione in corso d’opera. Certo, bisogna ammettere che certe parti politiche devono stare attente alla parola “Contraddizione“, presente in un qualunque ramo della politica mondiale ma sempre più evidente nella politica dell’odierno centrodestra.
Sotto questo punto di vista rimango ampiamente deluso di come certe bugie facciano breccia nei cuori degli italiani.
O siamo scemi, o siamo sordi.
Quale delle due?
Prima di tornare all’ironico discorso dei girotondi (e che nessuno se la prenda, ma a me fa proprio venir da ridere), mi piacerebbe sottolineare una cosetta da poco.
La destra negli ultimi tempi ha lamentato, con vari esponenti di partito, che la sinistra è bugiarda perchè aveva detto che avrebbe abbassato le tasse.
Ehm…
Ora…
Io vorrei conoscere il pusher di certi signori perchè effettivamente la roba dev’esser tagliata davvero bene per produrre una distorsione così forte nella memoria. Forse i più non si ricorderanno della polemica elettorale inneggiata dall’ex-maggioranza (mi domando ancora perchè la chiamiamo maggioranza. Ad oggi siamo più che pari..) sul fatto che la sinistra avrebbe alzato le tasse.
Ora, una siffatta polemica non ci sarebbe certo stata se nel programma ci fosse stato scritto che si volevano abbassare, giusto?
Addirittura alcuni hanno detto che era anche scritto nel programma dell’unione il fatto di diminuire le tasse.
Ora io capisco l’analfabetismo, ma altre cose proprio no.
C’è un desiderio forte di distorsione della realtà, che prima veniva gentilmente attribuito alla sinistra ma che io ho attribuito solo a certe persone (persone, non partiti), di altre fazioni, sebbene sia la natura del politico di vestire diversamente i fatti.
Che poi era normale che le tasse aumentassero per qualcuno, visto che c’era uno sbilanciamento (più soldi hai, meno tasse paghi. Ganzo eh?), ma non è questo il punto del discorso.
Mi domando come facciano tutte le persone di destra a rimanere impassibili di fronte a questo. Se un politico che ho votato fa una cazzata io mi incazzo contro di lui, perchè non l’ho votato per fare cazzate. L’ho votato perchè credevo in ciò che propinava nel programma, se esce o fa qualcosa in contraddizione con esso mi arrabbierei. L’ho votato perchè voglio trasparenza e sincerità, e voglio un confronto leale tra le parti.
Qualcuno mi spiega come si fa ad accettare così palesemente le parole di un proprio politico senza considerarle ignobili?
E’ una bugia bella e buona e non esiste scusa che tenga. Si posson prendere tutte le registrazioni salvate e guardare. Si può rileggere il programma dell’unione e così via. E si scoprirebbe l’unica verità : nessuno di sinistra ha mai detto nè scritto che le tasse sarebbero state abbassate. Non in questa legislatura almeno.
Ed ora ricolleghiamoci con i girotondi. Già, perchè c’è un collegamento tra tutto ciò.
Quello che Alemanno non sapeva nel definire erroneamente certe manifestazioni come “girotondi” di destra era che all’origine dei girotondi di “sinistra” (perchè poi hanno avuto un significato ben diverso da quello usato dalla politica e non avevano davvero una parte da cui stare) ci stava anzitutto Moretti (non la birra, il regista) e poi erano girotondi di sinistra che in primo luogo nacquero per protestare contro il governo, poi decisero di protestare contro la
sinistra.
Già, perchè c’erano un sacco di persone schifate dalla sinistra in cui non si rispecchiavano, e che non reggevano la sua pietosità. Così nacquero i girotondi. Non per solo dare contro al governo di centro-destra, ma soprattutto per criticare la sinistra di allora, perchè c’era indignazione di fronte a certe scelte e comportamenti.

Ecco la piccola differenza. Non sto a dire che a destra non esistano persone che si indignano di fronte a certe cose, e sono sicuro che a sinistra esistano persone che lasciano passare ogni parola del loro politico preferito (si…al fantacalcio), ma rimango sinceramente deluso del fatto che non vedo e non leggo da nessuna parte delle critiche serie a tutte queste menzogne, ma solo inneggiamenti.
poi… che la destra imiti una manifestazione nata a sinistra è di sicuro ironico. Quando si parla di identità a destra si dovrebbe avere sicuramente un concetto più radicato nella storia del paese. Scegliere una manifestazione di sinistra è sicuramente una contraddizione, per quanto sia legittimo e giusto farlo in quanto ognuno ha diritto a manifestare.

Un’ultima nota. Ho associato sempre e comunque alla destra italiana l’immagine della legalità, forte e decisa. Però ultimamente non mi sento neanche più sicuro di questo. Mi piacerebbe poter riavere quest’immagine, sicura e pulita di una destra con cui dialogare. La sinistra ha tante schifezze che non starò ad elencare e di cui sono già a conoscenza, ma nella mia piccola autocritica cercherò di scovarne altre. Però della destra mi piacerebbe questo. Eppure sta scomparendo in me pure questa convinzione. I motivi? Sono da ricercare in scelte e comportamenti, in esponenti e parlamentari. E la cosa mi fa paura.

Andrea (sdl)